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Mario Giuliacci: “Troppe donne in tv ed i meteorologi sono in via di estinzione”

L’ex meteorologo di Canale 5 Mario Giuliacci, in un’intervista a “Tv Sorrisi e Canzoni”, attacca le “meteorine” ed avvisa: “Professionalità come le mie sono in via di estinzione”
A cura di G.D.
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L'ex meteorologo di Canale 5 Mario Giuliacci la tocca piano sugli spazi che oggi vengono riservati ai professionisti di un tempo come lui. In un'intervista a "Tv Sorrisi e Canzoni" non si nasconde e avverte: "Professionalità come le mie sono in via di estinzione". Adesso lavora come libero professionista sul suo sito personale dopo essere andato via da Mediaset per essersi ribellato alle meteorine. Il concetto resta sempre lo stesso: no alle svestite che leggono il meteo.

Hanno messo piacevoli figliole ovunque a fare le previsioni del tempo, e i meteorologi veri stanno scomparendo, anche se sono dietro le quinte. Iniziò Emilio Fede con le "meteorine" e da lì siamo andati sempre avanti. Lo fanno tutti. Rai, Mediaset e Sky. Le signorine ripetono un copione, ma non hanno nessuna esperienza in materia.

Un problema di ascolti televisivi bassi?

Non è provato che queste ragazze, per carità piacevolissime, portino maggiori ascolti. Se così fosse, m’inchino, ma guardiamo gli americani di Weather Channel, che in fatto di previsioni sono da sempre all’avanguardia: rigorosamente 50% donne e 50% uomini. Però, va detto, sempre belli o di gradevole aspetto. Mi meraviglio come le femministe non si siano ancora levate in coro a stigmatizzare questa mercificazione della donna

Insomma, i meteorologi veri, quelli restano sempre dietro le quinte per il decano dei meteorologi d'Italia che, dopo aver lavorato per così tanto tempo, un po' si dispiace di non apparire di più in tv. La sua carriera televisiva è cominciata nel 1997 quando ha fatto il suo esordio alle previsioni del tempo del TG5. Prima ancora è stato direttore del Centro Meteorologico Regionale di Milano-Linate, tra i principali centri meteorologici dell'Aeronautica Militare, successivamente ha cominciato ad occuparsi di meteo con una rubrica prima sul Corriere della Sera poi su Gazzetta dello Sport. Nel 1995 è stato tra i contributori della fondazione del Centro Epson Meteo con cui ha collaborato fino al 2010

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