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Maria Scicolone: “Sophia Loren pagò nostro padre perché avessi il suo cognome”

Ospite a Domenica Live insieme alla figlia Alessandra Mussolini, la sorella di Sophia Loren ha raccontato un amaro aneddoto. Alla sua nascita il padre Riccardo non volle riconoscerla e Maria ottenne il cognome Scicolone solo anni dopo, grazie al denaro di Sophia. “Gli uomini erano latitanti nella nostra famiglia”, ha commentato la Mussolini.
A cura di Valeria Morini
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Nell'ultima puntata di "Domenica Live" è stata ospite Maria Scicolone, sorella della diva Sophia Loren. Con lei, la figlia Alessandra Mussolini, nata dal matrimonio con il pianista jazz Romano Mussolini (quarto figlio di Benito). Ai microfoni di Barbara D'Urso, la Scicolone ha raccontato uno scomodo aneddoto personale: il mancato riconoscimento da parte del padre Riccardo, che si rifiutò per anni di darle il suo cognome.

Sophia ed io abbiamo lo stesso padre e la stessa madre, ma mio padre non mi ha voluta riconoscere. Questo mi ha condizionato molto nella vita. Mi vergognavo, anche per gli studi, perché non potevo firmare con il suo cognome. In quinta elementare, mia madre non voleva farmi fare neanche l’esame di ammissione perché altrimenti tutta Pozzuoli avrebbe saputo che non ero figlia di mio padre. A 38 anni, però, mi sono laureata in lettere.

Ricordiamo che Sophia Loren è nata Sofia Villani Scicolone (prese il nome d'arte con cui è conosciuta in tutto il mondo nei primi anni 50, a inizio carriera). Maria nacque nella casa dei nonni, quando il padre aveva già lasciato la madre Romilda Villani. Il cognome venne riconosciuto solo molti anni dopo, come ha raccontato Alessandra Mussolini.

Lo ha pagato zia Sophia. Nonno era venuto a chiedere dei soldi a mia mamma e zia ha detto: vuole i soldi? Va bene, ma mia sorella deve avere il mio cognome. I soldi glieli ha dati lei. È una brutta storia, ma va raccontata

"Mia madre si dedicava solo a Sophia"

La Scicolone ha raccontato la difficile infanzia, con il trasferimento da Pozzuoli a Roma:

Mia madre doveva lottare per sé. Disse a sua madre: se non mi fai studiare, io vado via, faccio una follia. Di giorno, mia mamma e Sophia andavano a Cinecittà per cercare lavoro e io ero piccola, stavo a casa da sola, facevo delle pallette di carta con il giornale e le lanciavo dalla finestra per salutare i passanti quando alzavano la testa. Ero chiusa in camera, mia madre era giustamente dedicata a Sofia.

La Mussolini: "Gli uomini latitanti nella nostra famiglia"

La Scicolone ha quindi parlato del matrimonio con Romano Mussolini, che arrivò in ritardo il giorno delle nozze: "Il momento più imbarazzante della mia vita. Non sapevo cosa fare". La coppia si è separata nel 1971, ottenendo il divorzio definitivo nel 1976. Chiude Alessandra:

La nostra famiglia è una famiglia matriarcale. Doveva essere così, gli uomini erano latitanti. Il matrimonio è durato quattro anni. Non mi ricordo papà a casa, mi è mancata questa figura. Io quando arrivava la pagella e c’era scritto firma del padre o di chi ne fa le veci, mi vergognavo perché firmava sempre mia madre. Noi donne siamo troppo forti.

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