Maria De Filippi gongola e fa successo anche con la Fascino, record di fatturato nel 2016
Sappiamo come i programmi targati Maria De Filippi vengano sempre e comunque valutati sulla base degli ascolti. Questo è il parametro che rende chiaro a tutti il successo o l'eventuale flop di uno show televisivo. E sappiamo che la De Filippi, in questo senso, da diversi anni porta a casa più gioie che delusioni. Da quando è diventata impresaria di se stessa con la nascita della società di produzione Fascino, la De Filippi vede trasformarsi i suoi successi in introiti e cifre ben precise, riconducibili ai bilanci di fine anno della sua società di produzioni.
Società che viaggia a gonfie vele, visti i risultati ottenuti nel 2016, così come ha riportato Repubblica, attestando la "crescita della Maria De Filippi spa del 37 per cento, arrivando a 64,5 milioni di euro". La Fascino, di proprietà della conduttrice e di Mediaset, produce una parte consistente dei palinsesti di Canale 5 e quest'anno sono stati aggiunti programmi importanti, tra i quali Selfie di Simona Ventura e House Party, che hanno contribuito in maniera importante alla crescita del fatturato. Scrive Repubblica che la crescita più consistente è derivata dalla tv legata al marketing e ai social:
A far decollare davvero la redditività è la macchina social e di marketing: i siti Internet hanno incassato 1,3 milioni, il volano di tronisti & C. ha fatto decollare i ricavi di merchandising a 4,2 milioni, in netta crescita rispetto al 2015. Risultato: il bilancio si è chiuso con 2,6 milioni di profitti, in aumento del 160% sull’anno precedente. E all’assemblea di poche settimane fa De Filippi e i Berlusconi si sono regalati un dividendo di 500mila euro a testa.
Cifre e numeri che permetterebbero a Fascino, eventualmente, di sopportare e ammortizzare anche dei fallimenti nei prossimi, visto il tesoretto di circa 22 milioni di euro accumulato dalla società. E bisogna considerare che la mole dei costi che la società deve sopportare sono tutt'altro che minimali e irrisori:
5,6 milioni di diritti d’autore, 419mila euro per l’orchestra, 3,8 milioni di consulenze, 2,3 milioni per gli alberghi, 2,7 per spese di viaggio, 1.631 euro di pedaggi autostradali, 623mila per la vigilanza e 967mila tra ticket, cestini e buffet