Maria De Filippi: “Addio Mediaset? Non ne parlo, le trattative non si fanno sui giornali”
Maria De Filippi si appresta all'ultima puntata del serale di Amici, di scena in diretta mercoledì 25 maggio su Canale 5. Nel giorno della presentazione dell'atto finale, la conduttrice ha parlato alla stampa dei risultati ottenuti dal programma in questa stagione, commentando anche il calo di ascolti del talent, nonostante gli importanti investimenti per l'arricchimento del cast. Il serale di Amici infatti, pur conservando sempre la leadership del sabato sera, ha perso circa un punto di share e non ha mai superato i cinque milioni di telespettatori in una singola serata. Non sono bastati Kevin Spacey, l'arrivo di Morgan in giuria, Anna Oxa, Nex e J-Ax.
In una breve intervista a TvBlog la conduttrice ha analizzato il dato, riconoscendo alla concorrenza di Ballando con le stelle il grande merito di aver messo in difficoltà Amici, confrontando il dato con quello della scorsa stagione, quando Rai 1 presentava una programmazione differente, ovvero Senza Parole condotto da Antonella Clerici:
Merito della concorrenza. L'anno scorso su Rai 1 c'era un programma che Antonella Clerici aveva provato come test. Il dato non era fortissimo, era il 14%. Molto diverso da quello di Ballando con le stelle. Amici è partito in corsa a Ballando, come Ballando parte in corsa rispetto a C'è Posta per te. E partire in corsa significa partire con un programma già avviato. Nella sostanza credo quindi che sia la ottima concorrenza di Ballando a togliere il punto di share.
La conduttrice ha inoltre parlato del suo futuro, o sarebbe meglio dire che non ha parlato, essendo come sempre molto pacata, quasi reticente rispetto a questo genere di argomenti. Rispetto ad un clamoroso passaggio ad un'altra rete e l'addio a Mediaset, di cui si vocifera, ha preferito mantenere il massimo riserbo: "No, stendiamo ancora il silenzio. Perché detesto chi non stende i silenzi e fa le trattative sui giornali e sui siti. Lo trovo senza senso. Le trattative non si fanno sui siti e sui giornali. C'è un editore, che rappresenta il mio datore di lavoro; se cambio, parlo prima con lui e poi con voi".