Mammucari contro Brignano e Striscia
Non è ancora chiaro il motivo che ha scatenato la furia di Teo Mammucari fatto sta che la sua ultima intervista rilasciata la settimanale Chi sembra essere il frutto di uno di quegli scherzi che il comico e conduttore è solito fare, tanta è la veemenza espressa. Che Teo non avesse peli sulla lingua, il pubblico lo aveva già imparato. Mai prima di oggi, però, Mammucari si era scagliato contro alcuni dei suoi colleghi, facendo nomi e cognomi per giunta e senza curarsi dell'effetto che le sue parole potrebbero produrre una volta pubblicate. Il settimanale diretto da Alfonso Signorini ha mandato in edicola un'intervista completa di Teo, una lunga chiacchierata che contiene parole al vetriolo nei confronti, prima di tutto, di Antonio Ricci e Striscia la Notizia:
Avrei dovuto condurre Striscia la notizia con Raffaella Carrà, era quasi fatta. Ma poi è successo qualcosa che è meglio non racconti, e non se ne fece nulla. Ero uno dei pupilli di Ricci, avevo fatto tanti programmi con lui, poi sono improvvisamente sparito dalla sua trincea. Ho provato a chiedere ad Antonio come mai non lavorassimo più insieme, ogni tanto andiamo ancora a cena insieme al vegetariano, ma non posso dire la risposta, chiedete a lui. Rivalità con Greggio? Non ci avevo pensato, ora che me lo dice… in effetti Ezio mi ha portato via due programmi, mi ci sta facendo pensare.
Se nei confronti del patron di Striscia i toni si mantengono pacati, va peggio quando la discussione si sposta sulla trasmissione Le Iene che Teo avrebbe dovuto condurre lo scorso anno insieme a Brignano. Dopo quasi una stagione televisiva, Enrico ha lasciato il programma mentre Teo, saltato l'accordo in merito alla cui esistenza l'ipotesi si è ventilata per anni, non vi ha mai messo piede. Una decisione che lui si spiega così:
Qualche anno fa fui vicino a condurre Le Iene. La scorsa stagione, invece, mi chiamò Davide Parenti, il fondatore del programma, e mi disse che non ero giusto vicino a Brignano. Lo ringraziai di averlo detto perchè non l’avrei mai fatto vicino a Brignano, a lui devi mettere di fianco l’attorino altrimenti scappa, non può fare il monologo di un’ora e mezza. No, non potevamo convivere, se gli fai due battute che sono fuori dal copione va in panico. I vari Cirilli, Laganà, Insinna, Brignano li chiamo i ‘figli di Proietti’ quelli che fanno ridere con giochi di parole tipo "dice, dice, dice". Ma li rispetto perché sono un gran fan di Gigi.
E' senza freni Mammucari che, nel raccontare la sua carriera agli esordi – e forse per provocare qualche altra arrabbiatura – aggiunge e conclude raccontando la sua esperienza a Libero:
Dopo di me ci provarono anche Max Giusti e Paola Cortellesi ma quando un format diventa personale è difficile ripeterlo. Quando lo offrirono a Nicola Savino gli dissi: "Non lo fare quel programma, è troppo legato a me". Per anni mi avrà odiato ma era come rifare Tira&Molla di Paolo Bonolis o il Karaoke di Fiorello o Quelli della notte di Renzo Arbore.