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Magalli e “I Fatti Vostri” a processo, accusati di diffamazione

Nell’ottobre 2009 il programma ospitò Stefano Ortu, un uomo che raccontò di aver visto sua moglie dare medicinali alla figlia di 5 anni e altre situazioni poco edificanti per la sua reputazione. La querela della donna, estesa a Magalli, autori e direttore di rete, è per diffamazione e mancata tutela di un minore in tv.
A cura di A. P.
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Il conduttore Giancarlo Magalli, l'ex direttore di rete Massimo Liofredi e gli autori Michele Guardì , Giovanna Flora e Maria Rosaria Zamponi, dovranno presentarsi davanti ai giudici del Tribunale di Piacenza, accusati di non aver tutelato adeguatamente una bambina di cinque anni e di aver diffamato la madre della stessa. L'accusa muove da quanto accaduto durante una puntata del programma storico di Rai2 "I Fatti vostri", condotto proprio da Magalli. La data è quella del 12 ottobre 2009, quando il presentatore ospitò in studio Simone Ortu, il padre della bambina al centro della vicenda, che raccontò di come sua moglie somministrasse medicinali alla figlia e degli ematomi che aveva rilevato sul corpo della bambina nel corso di una visita in ospedale, nonché scene poco edificanti per la reputazione della donna, alle quali la bambina sarebbe stata costretta ad assistere.

"Il Giornale" ricostruisce questa vicenda, segnalando la querela immediata della donna, sporta nei confronti di Magalli e di Ortu, inizialmente i soli interessati nella vicenda legale. Nel 2011 la situazione sembrò avviarsi ad una soluzione favorevole al conduttore quando la Procura fece per lui una richiesta di archiviazione. Ma la donna, difesa dal legale Emanuele Solari, optò per un rilancio, chiedendo ed ottenendo, davanti al Gip, l'estensione dell'indagine, allargata anche a Guardì, Liofredi e gli altri autori predetti.

L'atto successivo si è consumato pochi giorni fa, dopo un confronto delle parti davanti al Gup Giuseppe Bersani: la camera di consiglio ha stabilito il rinvio a giudizio per i sei. Stefano Ortu infatti avrebbe affermato, a dispetto del vero "che la consorte aveva consegnato a lui due flaconi di Roipnol da somministrare alla figlia minore per farla addormentare e che successivamente la bimba era stata ricoverata in ospedale con dei lividi". Al conduttore, e di conseguenza al programma e alla rete, viene contestato di aver diffamato la madre della bambina, senza escludere che nella fase processuale rientrerà anche la valutazione di eventuali violazioni della legge sul sistema radiotelevisivo, per il mancato controllo sull’esposizione di un minore coinvolto in vicende giudiziarie.

Il cerchio si allarga e la cifra di risarcimento richiesta dall'avvocato Solari per la sua assistita è di mezzo milione di euro. I difensori della parte accusata si dicono certi che riusciranno a dimostrare l'innocenza degli assistiti.

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