Scontro tra Giletti e una ragazza siciliana, infuriata con la trasmissione: “Ci offendete”
A distanza di una settimana dalla lite in diretta con Italo Bocchino, Massimo Giletti si ritrova di nuovo ad alzare i toni con uno degli ospiti a Non è L'Arena, il talk della domenica sera in onda su La7. Il conduttore, che dal suo sbarco alla corte di Urbano Cairo pochi mesi fa sta collezionando dati d'ascolto molto convincenti e ben al di sopra delle aspettative, ha avuto un botta e risposta con una ragazza in collegamento da Palermo, che ha protestato per una delle storie trattate nel corso della trasmissione.
Si tratta della vicenda di Irene, Anna e Ina Napoli, imprenditrici agricole siciliane che da anni denunciano le intimidazioni subite dalla mafia locale di Mezzojuso e affermano sostanzialmente di essere inascoltate, sia da parte delle istituzioni che delle forze dell'ordine. La trasmissione era in collegamento con la cittadina in provincia di Palermo dove si trovavano i suoi inviati per un collegamento con i membri di un comitato civico. A intervenire è la "vicepresidente della consulta giovanile", così come si presenta una ragazza, che non dice il suo nome ma contesta al programma il metodo utilizzato per raccontare la vicenda. "Sono andata a casa delle sorelle Napoli a dare tutta la mia solidarietà – ha gridato al microfono, chiedendo alle persone dietro di lei di fare silenzio – Non le permetto di offenderci".
Giletti, che segue il caso da diversi giorni e se ne è occupato anche la scorsa settimane, chiede quando questo sia accaduto. "All'indomani della trasmissione", la risposta della ragazza. A quel punto il conduttore commenta con sarcasmo: "Undici anni prima, no? Otto anni prima, no? Sei anni prima no? Dove eravate prima?". La risposta finale della ragazza, nella confusione generale, è adirata e veemente: "Dottor Giletti, i processi si fanno all'interno delle procure della repubblica, non nei talk show. Non glielo permetto". Successivamente si allontana, con un gesto di nervosismo nei confronti della telecamera che merita anche un commento in studio da parte di Antonio Di Pietro: "Che peccato questi giovani".