Lunetta Savino è Felicia Impastato nel film sulla madre di Peppino: “Esempio per le donne”
Voleva giustizia e non vendetta, quando Cosa Nostra assassinò suo figlio il 9 maggio 1978: la figura di Felicia, mamma di Peppino Impastato e grande esempio di impegno contro le mafie, era già stata rappresentata al cinema da Lucia Sardo nel celebre film di Marco Tullio Giordana "I cento passi". Ora, Raiuno rende omaggio a questa donna straordinaria con la fiction "Felicia Impastato", in onda il 10 maggio alle 21.15. A interpretare la protagonista, morta nel 2004, sarà Lunetta Savino. Nel cast anche Carmelo Galati, Barbara Tabita, Linda Caridi, Alessandro Agnello, Gaetano Aronica, Paride Benassai, Alessandro Idonea, Francesco La Mantia, Rosario Petix, Fabrizio Ferracane, con la partecipazione di Giorgio Colangeli e Antonio Catania (nel ruolo di Rocco Chinnici).
Lunetta Savino: "Ho amato subito Felicia"
Il film tv è diretto da Gianfranco Albano e sceneggiato da Diego De Silva e Monica Zapelli con la consulenza di Giovanni, fratello di Peppino Impastato. Un grande ruolo per la Savino, che ha così commentato l'onere e l'onore di interpretare Felicia, nella conferenza stampa di presentazione.
Ho amato subito Felicia. Ho visto tutte le videointerviste che le sono state fatte per cogliere di lei ogni dettaglio. Ed ho fatto miei atteggiamenti e modi di parlare come il suo personalissimo modo di dire sì e la luce ironica nello sguardo per raccontarla al meglio. Felicia, diversa da ogni siciliana contemporanea a lei, è un esempio forte per le giovani donne di oggi perché parlava con chiarezza, senza vergogna. E anche se il suo linguaggio era quello di una donna che aveva fatto la quinta elementare arrivava dritta al punto grazie alla sua grandissima intelligenza.
Il fratello di Peppino Impastato: "Una storia per i giovani"
In conferenza, ha preso la parola anche Giovanni Impastato (nel film tv interpretato da Carmelo Galati). Come la madre, il fratello è in prima fila da anni nella lotta alla mafia e per mantenere vivo il ricordo di Peppino. Grazie a loro, i responsabili della morte del giornalista siciliano (compreso il mandante Gaetano Badalamenti) sono stati condannati.
È ancora forte in me il ricordo di quando mia madre puntò il dito contro Badalamenti e credo che sia importantissimo trasmettere il suo messaggio alle nuove generazioni. Sono davvero contento che il percorso di impegno civile continui e penso che raccontare così una storia come quella di mia madre possa emozionare tantissimo e quindi arrivare ai più giovani.
Ha infine commentato il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta:
Peppino Impastato è morto nello stesso giorno in cui è morto Aldo Moro e il fatto di raccontare a distanza di tutti questi anni la storia di Felicia è un modo per far rivivere la memoria che il Servizio Pubblico è in grado di riportare alla mente con la potenza narrativa del racconto di una fiction. Felicia ha aperto le porte della sua casa a tutti per far conoscere la storia di sua figlio e la sua lotta alla mafia. Ed ora è come se noi avessimo in mano il testimone per fare lo stesso, aprendo quella stessa porta agli italiani.