Ludovica Nasti de L’amica geniale gioca a calcio con il numero 10: “Così ho sconfitto la leucemia”
Ludovica Nasti è l'amica geniale che ha dato un volto alla protagonista dell'omonimo romanzo di Elena Ferrante, nella serie tv di Saverio Costanzo. A soli 15 anni (quando è arrivata sul set nei panni di Lila ne aveva appena 11), ha davanti una promettente carriera nel mondo del cinema, frequenta il secondo anno di liceo linguistico, ma non solo. Nella sua vita di adolescente c'è ancora spazio per un'altra grande passione, lo sport, il calcio più nello specifico, che porta avanti con orgoglio indossando la maglia numero 10. "È il mio numero fortunato e poi sono attaccante", racconta in un'intervista al Corriere della sera. "Sono tesserata con la Campania Puteolana, in una squadra mista: oltre a me c'è un'altra ragazzina. Tra poco riprendono gli allenamenti", confida, "giocare mi libera da tutti i pensieri e mi diverte molto".
Ludovica Nasti a Venezia insieme ad Alessandro Borghi
È solo l'inizio di quello che promette essere un percorso di successo nel mondo del cinema per Ludovica Nasti, immortalata sul red carpet della 78esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Al suo fianco Alessandro Borghi e gli altri protagonisti di Mondocane, il film di Alessandro Celli, dove la quasi 15enne (li compirà il prossimo 26 settembre) interpreta Sabrina, uno dei personaggi femminili. Ora sul set della seconda stagione di Romulus, serie tv Sky, Ludovica ammette di essere affezionata ad ognuno dei ruoli che ha interpretato: "Ognuno mi ha trasmesso una felicità diversa. In tutti riconosco la mia forza".
La lotta alla leucemia
Aveva solo 5 anni Ludovica Nasti quando ha combattuto contro la leucemia linfoblastica. Una battaglia vinta, anche grazie all'amore dei suoi genitori che l'hanno aiutata ad edulcorare un momento difficile, soprattutto per una bambina così piccola. In seguito, la sua rinascita dopo la malattia sarebbe diventato il suo punto di forza. Di quei momenti ricorda "le trasfusioni di sangue che erano diventate trasfusioni di Coca Cola… Oppure sui capelli, quando li ho dovuti tagliare, il nostro motto è stato: ricresceranno più belli, più lunghi, più forti", racconta nell'intervista al Corriere. "Mamma è stata la mia colonna: dormiva ogni notte accanto a me su una sedia. Mia sorella Martina veniva fuori con il mio nipotino Gennaro, che era appena nato, per farmelo vedere, e con mio fratello Lorenzo lanciava in aria le mongolfiere di carta per farmi esprimere un desiderio. Guarire è stato un gioco di squadra".