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Lucia Ascione dopo la malattia torna su Tv2000: “Ho vissuto l’inferno, ho avuto crolli vertebrali”

Lucia Ascione torna in tv dopo 11 mesi di assenza. Dal 28 novembre, condurrà Finalmente Domenica su Tv2000. A Fanpage.it, la giornalista ha raccontato il calvario della malattia, la persona che è diventata attraverso il dolore, il dispiacere per l’addio a Bel tempo si spera e la gioia di tornare a riabbracciare il suo pubblico.
A cura di Daniela Seclì
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Lucia Ascione torna in tv dopo la malattia. Il volto storico di Bel tempo si spera, tra i più rappresentativi e amati di Tv2000, dal 28 novembre condurrà Finalmente domenica. La trasmissione, in onda dalle ore 17 alle ore 18, spazierà dall'attualità, alle testimonianze di fede, da racconti carichi di speranza a momenti di leggerezza. La giornalista si è raccontata su Fanpage.it, ripercorrendo il calvario iniziato il 26 dicembre 2020, quando a seguito di una caduta, ha avuto dei crolli vertebrali:

"Una caduta arrivata dopo altre due negli ultimi 7 anni. Avevo già subito altri tre interventi alla colonna vertebrale: mi avevano già messo dei ferri, poi me li hanno tolti e mi hanno fatto una vertebroplastica".

Durante l'assenza, gli spettatori hanno continuato a chiedere di Lucia, a pregare per lei, ad augurarle una pronta guarigione e a scriverle lunghe lettere colme di affetto e vicinanza. "Mi ha fatto stare benissimo": ha commentato la conduttrice di Finalmente domenica, che ora è pronta per una nuova sfida.

Innanzitutto come stai?

Diciamo che ho passato mesi di inferno, ho avuto dei crolli vertebrali a seguito di una caduta. Ho subito quattro interventi in poco meno di nove mesi, uno durato 12 ore con un trapianto di vertebre. Insomma, me la sono vista veramente brutta, ma adesso sono in piedi. Pronta per una nuova sfida.

Era il 26 dicembre quando, qualche ora dopo la diretta di Bel tempo si spera, hai avuto un infortunio. Cosa ricordi di quel giorno?

Era una giornata di pioggia. La mattina ero in diretta a Bel tempo si spera e abbiamo intervistato il Cardinal Comastri. La sera mi sono ritrovata in questa situazione. Sono caduta nel giardino di casa a Napoli. Ho sperato che non fosse niente di grave. La mattina seguente, alle 7, ero in ospedale, dove mi hanno diagnosticato quello che avevo.

E così è iniziato il tuo calvario.

Ho avuto il primo intervento al Gemelli dove mi hanno seguito con grande amore per sette anni, poi ho dovuto fare una scelta molto più drastica. Tentare la via di Bologna, al Rizzoli, per sottopormi a un intervento innovativo, molto impegnativo, con rischi altissimi e dolori tali che non auguro a nessuno e che spero di dimenticare quanto prima. Ma se non avessi fatto l'intervento, la prossima caduta mi sarebbe stata fatale, almeno per quanto riguarda la possibilità di camminare.

A gennaio sembrava ormai imminente il tuo ritorno a Bel tempo si spera. Poi cosa è successo? 

Ero in procinto di ritornare dopo il primo intervento. Poi la situazione è precipitata, ho avuto un crollo spontaneo delle vertebre durante la notte. Ricoverata a Bologna, ho fatto due interventi a distanza di una settimana. Sono tornata che ero un cadavere in piedi. Non ero nelle condizioni di tornare in tv, non solo fisicamente – pesavo 6 kg in meno – avevo anche una sofferenza tale che in alcuni momenti non riuscivo a respirare. Non mi vergogno a dirlo. Poi è stata cambiata la terapia antidolorifica e questo mi ha consentito di affrontare tutto.

Al momento, il tuo percorso di guarigione è in dirittura d'arrivo?

A settembre ho fatto il quarto intervento che poteva essere rinviato, ma ho deciso di farlo subito perché non avendo più il programma la mattina, avevo la libertà di anticipare e non vivere un'altra estate come quella che ho vissuto. Sì, siamo in dirittura d'arrivo. Porto un altro busto, molto più agevole. Gli spettatori non lo vedranno – spero – in diretta. Adesso se mi vedi sfrecciare a piedi sono una scheggia (ride, ndr).

Tutto il dolore che hai provato, come ti ha cambiata?

Sono una Lucia molto diversa, rispetto a quella che il 26 dicembre è andata in onda per l'ultima volta. Mai e poi mai avrei pensato di poter fare a meno di questo lavoro. È stata tanta la ricchezza che ho ricevuto dalle persone, che mi sentivo in dovere di esserci. Adesso non è più così. Nonostante io abbia 56 anni, si impara sempre dalla vita. Tutto è effimero, tutto può cambiare da un istante all'altro. È quello che vorrei capissero tutti. Noi passiamo ancora del tempo a programmare, a sederci a tavolino, a fare i nostri conticini, ma la vita vera è altrove. La vita vera è altro. È quella degli affetti. Io credo fortemente che esista un Dio che fa tutto per il nostro bene. Adesso ho scoperto qual è il bene di tutti questi mesi orribili: sono una persona diversa. Ho altri obiettivi.

Quali sono le tue priorità ora?

Io devo stare in piedi, questa è la cosa importante. Certo, devo lavorare per vivere, ma so benissimo che potrei dare il massimo anche stando tranquillamente a casa mia a Napoli, se dovessi rendermi conto che non posso più vivere una vita di autostrade o di non essere più in grado di portare a termine una trasmissione. Io sono molto serena.

Lucia Ascione dice addio a Bel tempo si spera

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Nonostante il pubblico abbia continuato a chiedere di te e a preoccuparsi per le tue condizioni, in questi 11 mesi hai mantenuto la massima riservatezza.

Ci sono stati dei momenti terribili in cui sentivo quasi di aver tradito il mio pubblico. Non ho avuto la possibilità di dare spiegazioni e questa è la cosa che più mi è costata. Non sto a dirti le motivazioni. È stato così e basta. Spero davvero che gli spettatori non si sentano traditi, ma protetti. Per me è stata una situazione molto difficile da affrontare e forse non volevo neanche caricare un pubblico che è arrivato a pregare per me. Quando le persone pregano per qualcuno che non hanno mai visto in vita loro se non in tv, credo che da un punto di vista umano sia la vittoria più grande di tutta una carriera.

Non tornerai al timone di Bel tempo si spera (che nel frattempo ha assunto il nome Di buon mattino). Con quale stato d'animo gli dici addio?

Per me è stata una storia d'amore che mi ha cambiato la vita e che si è chiusa con grande dolore. Indipendentemente da chi decide di lasciare, purtroppo, non si può stare tutta la vita con l'album delle foto sotto il braccio, sedersi su una sedia e piangere. Io ho pianto, non lo nascondo, quando ho saputo che non avrei più fatto Bel tempo si spera. Però adesso c'è questa nuova sfida in cui spero di dare il meglio di me.

Il ritorno in tv con Finalmente Domenica

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Da domenica 28 novembre, infatti, tornerai su Tv2000 con il programma Finalmente Domenica. 

Con il capo progetto Fausto Della Ceca e con Giuseppe Cutrona, Milly Provinciali, il produttore Vincenzo Guida e il regista Alessandro Tresa, andremo in onda ogni domenica in diretta dalle 17 alle 18. Una fascia delicata e impegnativa, con una concorrenza spietata. Sarà un racconto intimo, ma non mancheranno la leggerezza e tante risate. Data la diretta, metteremo a disposizione anche una finestra giornalistica da aprire se dovesse essere necessario. Il nostro sogno è riunire le famiglie davanti alla tv, poi probabilmente ci guarderanno le nonne, ma per me sono il massimo della vita, perché sono quelle nonnine che hanno pregato per me. Mi trovo in una situazione nuova, in un momento in cui sono molto più fragile.

Rivederti in televisione con la tua consueta verve, credo possa dare speranza a chi sta vivendo la tua stessa sofferenza.

Hai usato la parola giusta, speranza. Il titolo Finalmente Domenica, coglie in quel "finalmente" ciò che questa trasmissione si propone di essere e che spero di poter trasmettere. "Finalmente" è quella speranza anche nelle storie più complicate. Ci saranno degli ospiti che si racconteranno.

Chi ci sarà nella prima puntata?

Alessandro Greco. Non ha mai voluto parlare di Raffaella Carrà dopo la sua scomparsa, è uno sforzo che gli costa tantissimo. Lui la chiamava "Mammina". Sia lui che la moglie Beatrice (Bocci, ndr) hanno voluto mantenere quel riserbo strettissimo su Raffaella. Eppure, Alessandro viene perché Raffaella è stata il suo "finalmente". La nostra sfida è quella di raccontare storie di persone da cui tireremo fuori la speranza. Quel finalmente che arriva, arriva necessariamente. Sia per chi ha fede e non dubita che dietro le nuvole ci sia sempre il sole e sia per chi non ha fede, ma ha bisogno di una speranza laicissima in un domani migliore.

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