Lory Del Santo: “Sardi rapì mio figlio. Lo vide tre volte, poi non l’ha più cercato”
Dopo la battuta indirizzata a Silvio Sardi nel corso di una delle puntate di Domenica Live andate in onda qualche settimana fa, Lory Del Santo ha attirato la curiosità generale. La showgirl fece una battuta a proposito della paternità di Devin, mettendo in dubbio che il figlio fosse nato dalla relazione con Silvio Sardi.
L’uomo si è appellato a quelle parole, raccontando alla stampa che sarebbe stata Lory a impedirgli di vedere Devin fin da quando era solo un bambino. Oggi Barbara D’Urso ha invitato in trasmissione la Del Santo affinché raccontasse la sua versione dei fatti.
La versione di Lory Del Santo
Devin Sardi, figlio della Del Santo, è cresciuto senza un padre ma, stando a quanto racconta la showgirl, non sarebbe stata lei a scegliere questa strada:
Mai negato che Silvio Sardi sia il padre di Kevin, ma il padre è una figura importante, e deve anche metterlo in pratica. Sono 20 anni che non lo vedo, non so nemmeno se lo riconoscerei. Non ho mai visto nemmeno una sua foto.
Chiarito il primo punto, diventa seria e racconta quanto ricorda:
Non ho mai parlato male di lui, ho sempre detto che do a tutti gli uomini una possibilità. Gli chiesi all’inizio se voleva esserci o meno. Se decidi di esserci, devi mantenere quella promessa. Ci vuole rigore nella vita. La verità è che quando rimasi incinta, ci eravamo già lasciati. Ci vedemmo in un’unica occasione, per poi interrompere ogni rapporto. Quando ho scoperto che aspettavo un bambino, non ci vedevamo da mesi. Ero felice, perché lo avevo amato. Quello che ho fatto l’ho fatto alla luce del sole. Quando è nato e io volevo tornare in Italia, rapì mio figlio. Io chiamai la polizia e riuscii a tornare in Italia con mio figlio.
Infine, racconta che sarebbe stato Sardi a interrompere le visite a Devin:
Abbiamo firmato un contratto che regolasse la gestione del bambino. Speravo fosse verbale, ma lui voleva che fosse regolato da un avvocato. Io accettai tutte le sue richieste, poteva vederlo quando voleva. Doveva dare circa 1200 euro per credere il bambino. Lui ha pagato tre assegni per i primi tre mesi e, mi duole dirlo, erano assegni a vuoto. Dopodiché lui è scomparso. Non ha mai telefonato né incontrato il figlio. Non gli ho mai fatto causa perché non volevo accanirmi. È ricomparso quando Devin aveva 6 o 7 anni. Mi fece causa per l’affidamento. Era tornato per caso in Italia, non aveva nulla da fare e mi fece causa per l’affidamento. Ha vinto la causa e gli ho fatto vedere Devin. Si è presentato per due mercoledì di fila, ed è finita lì. Non si è mai più ripresentato. A 17 anni Devin l’ha voluto vedere. È stato lui a deciderlo e lo ha incontrato.