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Lorenzo Richelmy: “La fiction italiana fa cagare perché vogliono che sia così”

L’attore spezzino è il protagonista di una serie Netflix tra le più importanti, “Marco Polo”, pronta a tornare dal 1 luglio con la seconda stagione e intanto non le manda a dire a chi mantiene basso il livello culturale della fiction generalista: “Ma ci sono anche splendide eccezioni come ‘Gomorra’”.
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Lorenzo Richelmy rappresenta la realizzazione del sogno di ogni giovane attore italiano. Giovanissimo da La Spezia, 26 anni, e già star protagonista di una delle serie di punta di Netflix, Marco Polo. Come ogni attore italiano, Lorenzo sa bene cosa vuol dire provare a vivere di cinema, teatro e tv nel nostro paese. Il suo talento lo abbiamo apprezzato meglio ben prima che diventasse una star internazionale, quando nel non così lontano 2012, fu uno dei volti di un progetto molto ambizioso: "Kubrick – Una storia porno", webserie distribuita da TheJackaL, che proprio a causa di un comportamento molto italiano – a citare Boris – non riuscì a trovare figure disposte a proseguire l'esperimento.

Intervistato da Domenico Naso, giornalista del Fatto, in occasione del panel di presentazione delle novità dei palinsesti della più grande rete di internet tv del mondo, Richelmy lucidamente non le manda a dire alla fiction generalista italiana. 

Fa cagare. È tutta una cosa politica. La televisione si è abbassata di livello negli ultimi trent’anni cercando di promuovere un sistema culturale che andasse contro noi stessi. Chi fa fiction in Italia sa che fa un prodotto scadente. Eppure i soldi ci sono, i talenti anche, ma la qualità e il target sono bassi perché c’è una scelta precisa dietro. E questo mi fa impazzire. Il mondo va avanti, noi ci ostiniamo a rimanere attaccati a una deriva culturale che ci fa restare all’ultimo posto tra gli stati occidentali. Non è mancanza di professionalità ma una precisa intenzione.

Marco Polo, la seconda stagione dell'attore italiano

Lorenzo Richelmy è diventato il Marco Polo che la produzione stava cercando, anche se era un giovane attore italiano con la ‘pancia della birra'. Adesso il suo stile di vita è cambiato completamente, o quasi, ha maestri di spada, di kung-fu e di equitazione e tutto gli sembra assurdo.

Sono molto contento perché è stata una mia scelta: nessuno mi ha chiamato, ma sono stato io a lanciare un sasso nello stagno. È assurdo che questi signori abbiano creduto in me, senza che sapessi l’inglese, con la panzetta da birra, e mi abbiano dato la possibilità di fare una cosa del genere. Sto surfando su quest’onda e mi sento pervaso da un sogno. Sto a cavallo a lanciare frecce, a combattere con la spada e a fare kung fu: è una cosa meravigliosa. […] È una roba pazzesca. Sia per la prima che per la seconda stagione mi sono preparato due mesi: ho cinesi che mi insegnano kung fu, giapponesi che mi insegnano a usare la spada, slovacchi che mi insegnano ad andare a cavallo e a tirare con l’arco.

La prima stagione di "Marco Polo", che vede tra gli altri anche la partecipazione di Pierfrancesco Favino, è disponibile interamente su Netflix, mentre bisognerà aspettare il primo luglio per la pubblicazione sulla piattaforma della seconda stagione.

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