Littizzetto criticata, il suo Ice Bucket Challange vale 100 euro: “S’è sprecata”
Sono settimane di secchiate, nel vero senso della parola. Da giorni ormai, abbiamo accettato la regola non scritta secondo la quale non si possano scorrere più di tre post della propria home di Facebook o di quella Twitter, senza trovare almeno un video di un partecipante alla sfida di beneficenza che sta appassionando il mondo dei vip e non solo durante questo agosto bollente (ma nemmeno troppo): naturalmente si parla dell'Ice Bucket Challange, a supporto della lotta alla SLA. Tra i tantissimi personaggi di spicco del mondo dello spettacolo, anche Luciana Littizzetto, reduce da due Festival di Sanremo e da un ruolo di regina imprescindibile della domenica sera televisiva, a Che Tempo che Fa. E' stato proprio il suo sodale Fabio Fazio a "nominarla", così come il gergo della competizione virale vuole, per farsi inondare dalla secchiata di acqua ghiacciata proverbiale e lei, prima di nominare Claudio Bisio, sul quale ha scherzato in merito al tempo di attesa perché i capelli si asciugassero, e della Gialappa's Band, ha ben pensato di mostrare praticamente la cifra che avrebbe donato: 100 euro, due pezzi da 50 sventolati per mostrare che oltre al gesto simbolico, c'era anche quello pratico.
Le polemiche del web
Ma è stata una sventolata che, a quanto pare, le si è ritorta contro, secondo quanto appare con una certa evidenza sui social network. Le viene infatti contestata la cifra donata, che molti utenti hanno ritenuto un po' bassina se proporzionata ai cachet da capogiro di cui la Lucianina nazionale può vantarsi. In poche ore molti hanno espresso disappunto per quei cento euro che, in effetti, paragonati alle cifre di altri personaggi del mondo dello spettacolo, rischiano di sfigurare. Commenti come "S'è sprecata" o "L'unica possibilità per salvare faccia è donare il suo guadagno per le prossime 10 puntate di @chetempochefa" sono apparsi dopo poco, facendo intendere come il web, in generale, avesse accolto la sua donazione. Donazione che, d'altronde, resta un gesto da fare con la massima spontaneità. La cifra donata, di qualunque entità sia, rischia di inserirsi in quella polemica sterile dell'accavallarsi tra apparenza e sostanza che, in questi giorni, ha popolato le discussioni sul web, tra chi credesse opportuno o meno questo dilagare incontrollabile ed incontrollato di secchiate. La questione resta sempre la stessa: finché ci sono benefici per la ricerca, è sempre un bene.
