L’Eredità di Flavio Insinna non fa rimpiangere Fabrizio Frizzi, ascolti in linea con l’anno scorso

"Queste sono chiavi pesanti, faremo di tutto per meritarle", aveva detto Flavio Insinna, investito da Carlo Conti del ruolo di conduttore de L'Eredità nella prima puntata della stagione. Tra le ripartenze più difficili c'era certamente quella che attendeva l'attore romano, chiamato a raccogliere l'eredità di Fabrizio Frizzi e Carlo Conti in un gioco di parole che incrocia il lascito pesante con il nome della trasmissione. Quella di Insinna somigliava tanto alla posizione di Elisa Isoardi, destinata a convincere un pubblico scontento per l'addio di una conduttrice come Antonella Clerici, che dopo diciotto anni ha lasciato La Prova del Cuoco. Anzi, su di lu alla vigilia de L'Eredità non pesava solo il proibitivo confronto con i suoi predecessori, ma anche l'effettivo peso del pregiudizio accumulatosi nei suoi confronti lo scorso anno, a causa dell'affare Striscia La Notizia.

C'era quindi grande attesa per gli ascolti della nuova stagione dell'Eredità, in grado di restituire, seppur in modo parziale, la reazione del pubblico generalista di Rai1 alla nuova conduzione del quiz più famoso della televisione italiana. Come è stato, quindi, il debutto di Flavio Insinna? Meglio di come ci si attendesse, a giudicare dai numeri. Stando ai dati che emergono, infatti, non è avvenuta la seppur prevedibile emorragia di consensi dovuta al passaggio da Frizzi a Insinna (quella che ha invece segnagto difficile inizio di Elisa Isoardi, per intenderci).

Un calo marginale

Gli ascolti dell'Eredità di Flavio Insinna, partita lunedì 24 settembre, vanno confrontati, per quanto possibile, con quelli registrati dallo stesso programma nell'identica fascia l'anno scorso, a partire da mercoledì 20 settembre. La differenza è davvero marginale, difficilmente va oltre il punto percentuale di share medio, e raggiunge i picchi più rilevanti nella puntata del sabato pomeriggio, quando va considerato il no trascurabile effetto sugli ascolti del big match di Serie A Juventus-Napoli, di scena alle 18.

Gli ascolti de L'Eredità di Flavio Insinna

Lunedì 24 settembre L’Eredità ottiene ascolto medio di 3.732.000 spettatori (23.38%).

Martedì 25 settembre L’Eredità – La Sfida dei 7 ha ottenuto un ascolto medio di 2.659.000 spettatori (20.03%) mentre L’Eredità raggiunge i 4.052.000 spettatori (22.73%).

Mercoledì 26 settembre settembre 2.713.000 spettatori (19.2%) e 3.940.000 spettatori (22.3%).

Giovedì 27 settembre 2.642.000 spettatori (20.1%) e 3.858.000 spettatori (22.1%).

Venerdì 28 settembre il quiz ha ottenuto un ascolto medio di 2.569.000 spettatori (19.9%), per poi raggiungere 3.858.000 spettatori (22.9%).

Sabato 29 settembre La Sfida dei 7 arriva a 2.213.000 spettatori (15.9%) mentre L’Eredità ha giocato con 3.155.000 spettatori (18.8%).

Domenica 30 settembre risale a 2.530.000 spettatori (16.71%) e 3.789.000 spettatori (20.98%).

I numeri di Fabrizio Frizzi nel 2017

A seguire sono invece indicati i dati delle prime cinque puntate dell'Eredità della stagione 2017-2018, quando era stato proprio Fabrizio Frizzi ad inaugurare la stagione.

Mercoledì 20 settembre 2017 Su Rai1 L’Eredità – La Sfida dei Sette ottiene un ascolto medio di 2.894.000 spettatori (20.8%) mentre L’Eredità gioca con 4.192.000 spettatori (23.3%).

Giovedì 21 settembre 2017 l'ascolto medio è di 2.694.000 spettatori (20.3%), con 4.027.000 spettatori (23.3%) nella seconda parte.

Venerdì 22 settembre il programma è seguito da 2.678.000 spettatori (20.7%) nella prima parte, mentre la seconda ha raccolto 3.954.000 spettatori (23.4%).

Sabato 23 settembre Su Rai1 stazionavano 2.361.000 spettatori (17.9%) nella prima parte, mentre erano 3.453.000 (21.1%) nella seconda.

Domenica 24 settembre, infine, su Rai1 L’Eredità – La Sfida dei Sette otteneva un ascolto medio di 2.883.000 spettatori (18.2%) mentre L’Eredità giocava con 4.049.000 spettatori (21.6%).

L'Eredità, certezza di Rai1 al di là del conduttore

Tutti questi numeri, ovviamente, non hanno nulla a che vedere con quello che può essere il trasporto emotivo del pubblico verso i due conduttori e non può essere indice assoluto del gradimento dei telespettatori nei confronti di Frizzi e Insinna. Si tratta di dati che, più che altro, permettono di capire, ancora una volta, l'enorme solidità di un format con più di 15 anni di vita che non accenna nemmeno lontanamente a calare, in grado di imporsi al di là del volto alla guida del programma.