Lele Mora a Verissimo: “Dopo il tentato suicidio ho ritrovato la gioia di vivere”
A un anno dalla scarcerazione e dal primo incontro a Verissimo Lele Mora torna a raccontare la sua storia. E' in affidamento da suo figlio, quella che chiama una "detenzione alternativa". Spiega che lavora da suo figlio Mirko e che si occupa anche del sociale. Dopo la parentesi introduttiva Silvia Toffanin ricorda che il padre di Lele è appena morto. L'uomo non ha potuto partecipare ai funerali del padre proprio per le restrizioni della pena che sta scontando. Parla con affetto dei genitori e spiega:
I miei avrebbero celebrato 70 anni del matrimonio. Lui aveva l'Alzahimer e mia madre ha staccato l'antenna della televisione per non fargli capire che ero in carcere. Poi non sono potuto andarlo a trovare negli ultimi giorni prima di morire, le regole erano molto dure.
La vita di Lele Mora non è sicura adesso, e fa sapere che spesso non riesce a dormire la notte per le visite improvvise della polizia. Anche i suoi familiari hanno sofferto molto per il suo arresto, soprattutto sua figlia:
Diana si è ammalata per me. Le hanno tolto casa, mi sono sentito enormemente in colpa. Io ho scontato una pena per la bancarotta, magari c'è gente che ammazza ed è libera.
A intervenire sulla vicenda anche Don Mazzi che vede spesso Mora presso la comunità Exodus dove sta svolgendo i servizi sociali. Don Mazzi prova a dar forza all'amico, parlando anche del tentativo di suicidio di Lele. Anche lo stesso Mora racconta di quell'episodio, facendo sapere di essere pentito di aver toccato il fondo in questo modo. La figlia e la nipotina 16enne sono state le sue colonne, e grazie a loro ha ritrovato la gioia di vivere.