Le regine degli scacchi esistono davvero
Walter Tevis era uno scrittore, ma anche uno scacchista. Frequentava i circoli, partecipava ai tornei e si rese conto in prima persona di come le donne erano poco considerate nell'ambiente. Da qui, l'idea di scrivere La regina degli scacchi, unito anche al fatto di voler dimostrare qual è il vero prezzo del talento e del trionfo (sulla falsariga, un altro suo romanzo è Lo spaccone, da cui è tratto il film con Paul Newman). Il successo della miniserie Netflix, con la gigantesca Anya Taylor Joy nei panni della bambina prodigio Beth Harmon, sta accendendo i riflettori su un mondo che è sempre stato considerato lo specchio fedele del ‘gender gap'. Per dirne una, Bobby Fischer, leggenda degli scacchi, riteneva le donne semplicemente scarse e terribili come giocatrici, confrontate agli uomini.
Come funzionano le classifiche
E allora alla domanda: "esiste una regina degli scacchi nella realtà?", si deve rispondere con una premessa che possa – prima di ogni altro assunto – aiutare a diradare la questione di genere. I tornei mondiali di scacchi sono due: uno aperto a entrambi i sessi; un altro aperto solo alle donne. Perché creare un torneo mondiale in cui far partecipare soltanto le donne, se comunque una donna può iscriversi al torneo generale? Se guardiamo il ranking generale attuale, troviamo la risposta: al primo posto c'è Magnus Carlsen con un punteggio di 2872 punti. Chiude la Top 20, Veselin Topalov con 2738 punti. La prima giocatrice nel ranking femminile? Hou Yifan con un punteggio di 2664 punti, non abbastanza da rientrare nemmeno tra i primi 20 della classifica generale. Perché se non c'è alcun discrimine fisico (gli scacchi non sono dei bilancieri), non c'è una donna con un punteggio più alto di 2738 punti? A questa domanda, una risposta che si può escludere è certamente la discriminazione di genere.
Chi sono le vere regine degli scacchi
Però, vale la pena sottolineare come negli ultimi trent'anni il livello di gioco delle donne sia cresciuto notevolmente. È possibile quindi tracciare una lista ideale di "regine degli scacchi". Judith Polgar, campionessa ungherese ritiratasi nel 2014, ha battuto anche uno come Garry Kasparov, quando questi era il numero 1 al mondo. Lei è certamente stata la donna più forte nel mondo degli scacchi e, a proposito di ranking, è stata stabilmente in cima alla Top 10 generale pur non avendo mai vinto un Campionato mondiale femminile. Perché? Perché in tutta la sua carriera si è sempre e solo concentrata sul Campionato mondiale generale.
Maia Chiburdanidze vinse il primo campionato femminile dell'Unione Sovietica quando aveva solo 15 anni, un titolo che riconquistò agevolmente l'anno successivo. Nel 1978, a soli 18 anni, vinse il suo primo Campionato mondiale di scacchi femminile, difendendo il titolo per quattro volte e mantenendo la carica fino ai mondiali del 1991. Non è mai entrata tra i primi 20 della classifica generale. Susan Polgar, sorella di Judith, è stata la prima donna che ha guadagnato il titolo di Grande Maestro attraverso i tornei di scacchi. A differenza di Judith, Susan ha scelto di partecipare ai campionati mondiali femminili, vincendo per quattro volte il titolo.
Nel panorama mondiale, la Cina fornisce da sempre grandi giocatrici. Non è un caso che, attualmente, la numero uno sia proprio cinese – il suo nome lo abbiamo fatto qualche paragrafo più su, Hou Yifan. La prima vera stella degli scacchi del grande Regno di Mezzo è stata Xie Jun, che vinse il suo primo mondiale femminile nel 1991 togliendo il titolo a Maya Chiburdanidze. Un titolo che riuscì a mantenere fino al 1996, quando fu sconfitta da Susan Polgar. Degna di nota è Vera Menchik: è stata la prima vera star degli scacchi femminili. Vinse il campionato del mondo nel 1927, vincendo tutti i mondiali fino alla sua morte nel 1944. All'epoca non esisteva ancora un ranking ufficiale, ma Chessmetrics la inserì al 52° posto in classifica generale. Tra le donne popolari – ma non tra le più brave – c'è anche Anna Rudolf. Classe 1987, è Maestro Internazionale e Grande Maestro Femminile ma ha vinto solamente i campionati ungheresi, senza mai vincere un titolo mondiale individuale. Ciononostante ha fatto parte dell'Ungheria alle Olimpiadi del 2008 e agli Europei a squadre del 2009.