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Le presunte torture nelle missioni di pace: Le Iene mostrano le tecniche di interrogatorio

Pelazza mostra quali sarebbero state le tecniche di interrogatorio nelle zone in cui i militari prestavano servizio in missione di pace. Sputi, schiaffi, calci e insulti: una vera e propria tortura.
A cura di Fabio Giuffrida
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A "Le Iene" si continua a parlare delle presunte torture fatte dai militari italiani nei confronti di alcuni civili iracheni. Come vi abbiamo documentato la scorsa volta, pare che siano stati usati elettrodi ai genitali e addirittura qualcuno sarebbe morto, secondo le testimonianze raccolte dal programma di Italia 1. La procura di Roma, tra l'altro, ha aperto due inchieste e nel frattempo Pelazza si è attrezzato per capire meglio in cosa consistessero queste presunte torture. Così, contattato un militare che queste tecniche asserisce di averle usate più volte, ha spiegato ai telespettatori come avrebbero funzionato. Calci, catene, manette, insulti alla madre, torture ai genitali, acqua addosso, posizioni stressanti, schiaffi, sputi, tentativi di strozzare la vittima: queste sono solo alcune delle tecniche utilizzate.

Poi c'è anche la "culla della strega" che consiste nel mettere la vittima in un sacco appendendolo poi in un albero. Una tortura che può proseguire per ore fino a quando l'uomo non parla. Torture assolutamente vietate dall'Onu che, stando a queste testimonianze, sarebbero state usate dai nostri militari come nel 2003 in Somalia in cui uno dei protagonisti sarebbe stato un certo Valerio il quale, incalzato da "Le Iene", ha detto di non sapere nulla.

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