Le Pay Tv sotto la lente dell’Ue: “Bloccano contenuti per l’estero”
L'antitrust dell'Unione Europea ha aperto un'indagine per verificare meglio gli accordi presi tra le major cinematografiche americane e le pay tra cui Sky Italia, BSkyB e Canal Plus. La verifica è atta a capire se siano tali accordi, la causa del blocco di contenuti all'estero delle pay tv, che per l'Unione Europea costituirebbe una violazione della concorrenza. L'Ansa riporta le dichiarazioni del commissario alla concorrenza Joaquin Almunia:
La Commissione non vuole chiedere alle major di contrattare una licenza unica per tutti gli Stati, né mette in discussione il sistema di cessione delle licenze attualmente in atto. ma vuole risolvere il problema dei cittadini europei che si abbonano ad una pay tv in uno Stato e se si spostano in un altro, per lavoro o per vacanza, non possono accedere ai contenuti per cui pagano l'abbonamento.
Sky Go è bloccato all'estero. I contenuti diffusi via internet, in particolare, vengono bloccati quando si passa il confine dello Stato. Succede infatti con Sky Go, il servizio via tablet e smartphone di Sky Italia. I contenuti audiovisivi come i film vengono ceduti dalle major alle pay tv, con licenza su base territoriale. L'Ue esaminerà se queste licenze che garantiscono "assoluta protezione territoriale", costituiscano violazione delle regole della concorrenza.
Nel calcio ci si è adeguati. Il commissario alla concorrenza ha ricordato come, dopo la Sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2011 che diede ragione alla proprietaria di un pub inglese che utilizzava schede tv provenienti dalla Grecia per trasmettere partite di Premier League nel suo locale. La Lega inglese fece ricorso e perse. Da allora il calcio si è adeguato alla sentenza, ma per i film c'è ancora un blocco evidente.