Le nuove nomine Rai: Marcello Masi al Tg2 e Antonio Di Bella al Tg3
Si sblocca una parte del pacchetto delle nomine Rai. Finalmente il Tg2 ha un direttore, dopo il posto lasciato vacante da Mario Orfeo nel 2011, ma si tratta semplicemente della riconferma di Marcello Masi, attualmente vicedirettore del telegiornale della seconda rete che, in questi tre mesi aveva assunto la direzione dell'informazione del secondo canale ad interim. Al Tg3 c'è il gradito ritorno di Antonio Di Bella che succede a Paolo Ruffini che dal 10 ottobre passerà a La7.
Il nuovo direttore del Tg3 era già stato responsabile della rete per un breve periodo a cavallo dal 2009 al 2010, ma fu poi costretto a lasciare dopo la decisione del giudice del lavoro di reintegrare proprio Ruffini che, comunque, nel giro di dieci anni come responsabile televisivo, prima, e come direttore di rete poi, è stato tra i maggiori artefici del successo di Rai Tre: Ballarò con Floris, Che Tempo Che Fa con Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, Il Caso Scafroglia con Corrado Guzzanti, Dove Osano Le Quaglie con Dose e Presta, Tintoria con Belen Rodriguez, In 1/2 H con Lucia Annunziata e, tanto discusso in questi giorni, Parla Con Me con Serena Dandini sono solo alcuni dei programmi che portano anche la sua firma e che hanno saputo coniugare qualità ed ascolti in maniera eccellente.
Le nuove nomine di Lorenza Lei fanno discutere
Critiche sono arrivate da alcuni organi di stampa al direttore generale Lorenza Lei, accusata di aver fatto in modo di accontentare, con il resto del pacchetto di nomine, tutta la maggioranza di centrodestra: il direttore di Rai Gold, una struttura burocratica che si occupa della coordinazione dei canali tematici Rai Movie e Rai Premium, sarà Roberto Nepote; il nuovo direttore di Rai Parlamento è Gianni Scipione Rossi, Giovanni Miele al Gr Parlamento, poi altre tre cariche: Gianfranco D'Anna al Gr3, Giorgio Giovannetti a Gr Parlamento e Simonetta Faverio a Gr Parlamento. Nel Consiglio d'Amministrazione fanno sentire la propria voce i consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, decisamente contrari, soprattutto alle nomine dei Gr.
Un pacchetto di nomine che sembrerebbe essere frutto del "consapevole assecondare" del direttore generale Lorenza Lei nei confronti della maggioranza del CdA. "Siamo di fronte ad un marchettificio, una maggioranza assecondata consapevolmente dal direttore generale che, pur di sopravvivere in poltrona scende a qualsiasi compromesso" ammonisce Nino Rizzo Nervo mentre Giorgio Van Straten tuona: "La Rai è un servizio pubblico determinante per la tenuta democratica e la crescita del Paese, non si può assistere inerti alla spartizione selvaggia delle sue spoglie".