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Le Iene: Nina incontra l’italiano accusato di abusi su minori in Thailandia

A Le Iene va in onda l’incontro tra Nina e Daniele Bosio, un italiano accusato di traffico di minori e abusi sessuali, che si dichiara innocente, ma rischia di passare tutta la vita in un carcere thailandese.
A cura di Francesco Raiola
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Una delle storie di questa sera de Le Iene porta Nina Palmieri in Thailandia a incontrare un uomo italiano accusato di traffico di minori e abusi sessuali in un Paese che da un po' di anni cerca di combattere in tutti i modi quella che è una vera e propria piaga. L'uomo si chiama Daniele Bosio, era l'ambasciatore italiano in Turkmenistan e oggi deve difendersi da accuse infamanti. Nina è andata proprio nel paese asiatico per ascoltarne la testimonianza prima della sentenza definitiva e Bosio le ha raccontato la stessa versione data ai giudici.

L'uomo, infatti, si trovava in Thailandia per vacanza e per caso, un giorno, in attesa di un amico ha fatto amicizia con dei bambini di strada. Bosio è sempre stato molto attivo nel volontariato, in Italia, Africa e nella stessa Thailandia e ha spiegato alla giornalista del programma di Italia 1 di come la vista di una ragazza che li guardava "schifati" abbia fatto scattare in lui la voglia di regalargli un sorriso, così ha scelto di accompagnare due di questi bambini in un acqua park. Ma in Thailandia se un uomo è avvistato in compagnia di bambini che hanno dieci anni di meno e sono con qualcuno che non ha né autorità legale né il consenso delle famiglie, rischia il carcere fino all'ergastolo, pena richiesta proprio dall'accusa.

Bosio ha raccontato di aver portato i bambini nel residence dove viveva, per lavarli e fargli fare una doccia, negando di aver mai abusato di loro, ma, al massimo, di averli aiutati a lavarsi quando si è reso conto che i bambini stavano giocando e non si stavano pulendo. Dopodiché sono andati al parco ma ormai era tardi e stava chiudendo, così ha promesso ai bimbi di ritornarci il giorno dopo.

"Una promessa, soprattutto fatta a dei bambini, bisogna mantenerla" ha detto l'uomo a Nina che ha chiesto il perché del suo atteggiamento dal momento in cui era a rischio. Il giorno dopo, alle 9, si è ritrovato con uno dei bambini del giorno prima che aveva portato con sé altri due amichetti, anche loro molto sporchi e così, ancora una volta, erano saliti tutti in camera e li aveva lavati di nuovo, con le modalità del giorno prima. Puliti, asciugati e vestiti di tutto punto, sono andati all'Acqua Park dove hanno giocato finché due donne, appartenenti a una ONG che si occupa proprio di abusi sui bambini, hanno cominciato a fargli delle domande, arrivando a portarlo alla Polizia per denunciarlo. Da lì è cominciato il calvario di Bosio, il quale, ovviamente, si è sempre dichiarato innocente.

Per dimostrarlo, l'ex ambasciatore ha anche mostrato a Nina le testimonianze dei bambini che confermavano quanto testimoniato da lui, benché dopo un po' Nina sia venuta a sapere – dopo aver parlato con una delle donne che l'aveva denunciato – che esisteva anche un'altra versione in cui i bambini parlavano di molestie. Una versione che non era stata presa in considerazione dal giudice e che non era stata fatta davanti allo stesso. Una dichiarazione che Bosio si spinge a definire fasulla e che comunque non ha convinto il giudice a tenerlo in carcere, anzi, Bosio è stato messo in libertà vigilata. La motivazione principale di questa scelta, però, pare essere quella che i fatti si sono svolti in un'altra giurisdizione.

"L'ultima cosa che farei è fare male ai ragazzini" ha detto l'uomo durante la conversazione con Nina. Ora sarà il Tribunale a decidere se Bosio potrà tornare in Italia o dovrà passare la propria vita in un carcere thailandese.

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