Le Iene, la protesta di Amina per i diritti delle donne musulmane
Nel giorno in cui circola il video di un suo arresto in Tunisia, Amina, la ragazza appartenente al gruppo Femen, ha rilasciato un'intervista a Pablo Trincia de Le Iene. La ragazza, lo si ricorderà, aveva ricevuto minacce di morte per lapidazione qualche settimana fa proprio perché aveva mostrato il seno in segno di protesta, contro il trattamento riservato alle donne, ancora trattate, in terra musulmana, in maniera assolutamente iniqua. Si ricorderà anche che Amina era improvvisamente sparita, per diverse settimane, tanto che s'era temuto per la sua incolumità, non riuscedo più ad avere traccia alcuna.
Così Trincia s è preoccupato proprio di andarla a cercare in Tunisia, approfittando anche per intervistare uomini del luogo in merito alla tematica e capire se il sentimento di ostilità all'emancipazione della donna sia effettivamente così comune e sentito dalla maggior parte della popolazione. Ha dovuto constatare che sia sostanzialmente così. Dopo varie ricerche Trincia riesce a trovare la ragazza, che si è tinta i capelli nel frattempo, per rendersi meno riconoscibile. All'inizio dell'intervista Amina confessa che nelle settimane di sparizione sia stata rinchiusa in casa dalla sua famiglia, anche maltrattata, e che solo per puro caso sia riuscita a fuggire:"La forza per continuare questa battaglia me l'ha data vedere le centinaia di messaggi di solidarietà provenienti da tutto il mondo, ho capito che la battaglia doveva andare avanti".
L'intera intervista ha spaziato in diversi campi, specialmente relativi alla vita privata. Amina contesta alla sua gente l'integralismo in toto, una condotto di vita basata sull'idea che il Corano sia scritto da dio, che non sia un libro normale. Si scopre che Amina sia sostanzialmente una ragazza normalissima, con le abitudini della maggior parte delle ragazze occidentali, ma che la sua specialità derivi esattamente dallo stato di cattività nel quale è costretta a vivere. L'intervista si conclude con la ragazza che mostra ancora il seno, come a voler corroborare il senso della sua protesta. Poi, libera, si getta in mare per una nuotata.