Le Iene: Giulio Golia sparato a Manduria mentre si fingeva un immigrato
La Iena Giulio Golia questa volta se l’è vista davvero brutta. L’uomo, inviato della trasmissione Le Iene di Italia 1, è stato aggredito a colpi di fucile mentre realizzava un servizio sugli immigrati di Manduria fingendosi un tunisino. L’annuncio arriva direttamente da Mediaset che, a un giorno dalla nuova puntata dello show, ha lasciato trapelare l’indiscrezione rassicurando, inoltre, i fan dell’inviato circa le sue condizioni di salute.
Dopo essersi occupati della preoccupante situazione estera con il servizio sulle aspettative successive alla guerra in Libia, Le Iene sono tornate a concentrarsi sulla vicenda, analizzando questa volta l’aspettato legato all’immigrazione clandestina. Golia, che non è nuovo a servizi estremi di questo tipo, ha deciso di fingersi un tunisino allo scopo di studiare da vicino la situazione dei profughi a Manduria, il comune in provincia di Taranto preso di mira da un numero impressionante di rifugiati.
Ecco cosa ha raccontato la rete in merito alla vicenda: “Un viaggio lunghissimo – è detto nella nota – senza cibo e acqua, se non fosse per la gentilezza di molti italiani che, chi con un panino, chi con una bottiglia d'acqua e qualcuno con dei soldi, aiutano, per quanto possono, gli immigrati. Una solidarietà diffusa che la Iena, a suo rischio e pericolo, ha però visto non essere di tutti. Infatti, avvicinatosi ad un'abitazione come tante per chiedere un bicchiere d'acqua, dopo alcuni istanti d'attesa, Golia è stato preso a fucilate dal proprietario, riuscendo, mentre l'uomo era intento a caricare l'arma, a scappare prima di essere colpito”.
Successivamente all’analisi del nucleare in Italia dopo il terremoto in Giappone, Le Iene tornano a concentrarsi su un altro dei grandi temi d’attualità eppure, questa volta, è mancato davvero poco perché uno tra i membri più autorevoli dello staff ci lasciasse davvero le penne. A Golia va la stima del pubblico che, ancora una volta, ha potuto contare sulla sua già dimostrata temerarietà per studiare da vicino una situazione per così tanti versi drammatica e che vede lottare gli uni contro gli altri due popoli esasperati dalle reciproche difficoltà.