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Le Iene, Giulio Golia e le false marche da bollo

La Iena Giulio Golia è andato a scovare un uomo che, all’esterno di un ufficio pubblico, aiutava a svolgere le funzioni burocratiche. Apparentemente anonimo, Golia scopre invece vendesse marche da bollo contraffatte.
A cura di Andrea Parrella
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L'inviato de Le Iene ha scoperto una picola grande truffa fatta ai danni dello stato e alla luce del giorno a Secondigliano, un quartiere di Napoli. Si tratta di un riciclaggio di marche da bollo da 14,96 €. Inizialmente, come Golia fa notare, il "funzionario" improvvisato sembra semplicemente aiutare persone all'ingresso di un ufficio pubblico a svolgere normali funzioni per la compilazione di documenti. Alla fine dell'operazione mette a disposizione dei passanti anche le necessarie marche da bollo e, rispetto al prezzo su indicato, arrotonda a 15 euro per il servizio offerto che, come dice Giulio Golia, in fondo ci sta. Ma non è solo quella l'entità della "cresta". Infatti l'inviato de Le Iene, andando ad analizzare le marche da bollo, scopre che siano in effetti manomesse, ovvero che il valore reale di 0,26 cent delle marche da bollo venga grattato dal truffatore, che poi ci imprimerci quello di 14,96. A quel punto la differenza diviene notevole e, come ovvio, le marche da bollo propinate non sono assolutamente regolari.

Quando Golia raggiunge l'uomo e gli fa notare la cosa, il truffatore fa lo gnorri, dicendo che qualcuno freghi pure lui, allo stesso modo. Chiaramente Golia non ci crede e gli fa notare si tratti di vera e propria truffa allo stato. Andando ad interrogare la responsabile dell'ufficio pubblico, la donna conferma di sapere della presenza dell'uomo, al quale ha già detto più volte di non poter stare lì, riscontrando chiara indifferenza.

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