Le Iene contro i rifiuti tossici: la camorra uccide anche senza pistole
Anche stasera Le Iene sono tornate a parlare di vicende assai delicate e complesse, come quella dei rifiuti tossici in Campania. Una situazione che ha lasciato senza parole Nadia Toffa, la iena che ha documentato la presenza di roghi, di rifiuti tossici, dunque di amianto e rifiuti speciali industriali ed edili in quello che è meglio conosciuto come Triangolo della morte, tra Caserta e Napoli. Il problema non è solo che nei terreni circostanti vengano coltivati ortaggi, ma soprattutto che questi vengano poi venduti in tutta Italia – spesso alle più grandi multinazionali – e infine mangiati dai consumatori. Prodotti comprati dalle più grandi aziende poiché i prezzi sarebbero molto bassi rispetto a quelli normalmente praticati da tutti gli altri coltivatori. Nel Triangolo della morte infatti l'incidenza dei tumori sarebbe superiore di ben tre volte rispetto alla media nazionale, un dato allarmante che dovrebbe far riflettere.
Don Patricello si è schierato contro gli affari sporchi della camorra mostrando alla iena dove e perché la gente continua ad ammalarsi di tumore. Secondo un medico, sul libro paga dei Casalesi sarebbero stati ritrovati tutti i nomi dei custodi delle varie discariche in Campania, facendo emergere quindi che non si tratta di un caso isolato ma di una pratica molto diffusa, da sempre. Molte le persone che affermano di essere morte per tumore, "la malattia" così la chiamano nel Triangolo della morte: una di queste è Filomena che era stata intervistata appena quattro mesi fa e che adesso non c'è più. Molte altre tra l'altro sono le testimonianze, spesso molto toccanti, di persone affette da tumori che si godono gli ultimi mesi di vita. La domanda che la iena si pone è la seguente: perché i camorristi vogliono arricchirsi con i rifiuti tossici costruendo poi le loro ville proprio su queste discariche? Il rischio "tumori" in fondo riguarda tutti, anche gli stessi camorristi. Un problema che non è solo locale ma che si estende a tutta l'Italia visto che i prodotti campani vengono poi venduti in ogni regione del Bel Paese. Infine un bambino racconta quello che gli altri forse non vogliono dire, ovvero che quasi nessuno denuncia per paura di ritorsioni, "perché si ha paura che facciano qualcosa".