Lavoro in cambio di soldi: la truffa dei posti indeterminati al Giubileo
Continua l'inchiesta di Giulio Golia sulle truffe della Signora Teresa, una donna che permette lavoro in cambio di soldi e che in passato è stata più volte oggetto delle attenzioni de le Iene che hanno più volte cercato di mascherarne la truffa. Nonostante i servizi andati in onda in passato, le pagine di giornale che facevano da effetto megafono di quegli imbrogli, la signora pare abbia continuato a giocare con la vita delle persone, puntando sulla difficoltà di alcuni di trovare un lavoro.
Truffe già successe in passato al Coni
Era già successo in passato con i posti promessi al Coni, che erano stato oggetto di un servizio dello stesso Golia, il quale è tornato ancora una volta a occuparsi del problema. Questa volta i posti lavoro a tempo indeterminato erano, però, per il Giubileo. Sì, posti a tempo indeterminato per un evento che dura un anno, con la promessa di riallocare coloro che erano stati disposti a pagare cifre attorno ai mille euro che venivano versati su un conto Paypal intestato al marito, differenziando il metodo d'incasso che in passato avveniva tramite lei, direttamente, o alcuni ‘collaboratori'.
La gente avrà smesso di credere e lei avrà smesso di truffare? No – dice Golia – e ora vende finti posti di lavoro in Vaticano
I finti posti al Vaticano
Per far credere alla gente che la richiesta di soldi era vera, veniva richiesta una visita medica e la prova abito (c'erano posti da receptionist, ma anche da guida turistica) e vista la quantità di posti, diceva la signora, anche la possibilità di assumere parenti e amici. Sempre tramite il pagamento di un ‘obolo'. La truffa avrebbe riguardato un trentina di persona, alcune delle quali, però hanno denunciato e sono riuscite a recuperare i soldi.
Botte e parolacce contro Golia
Golia, quindi, è tornato a incontrare la signora, la quale, ovviamente, ha negato tutto, ma il compagno/marito non ha avuto parole d'affetto per il conduttore, che è stato malmenato, che lo ha riempito di improperi, riportando la rottura del microfono e le scuse della signora per gli atteggiamenti dell'uomo.