Lapo Elkann su abusi subiti a 13 anni: “Mi sentivo in colpa, con la droga anestetizzavo il dolore”
Lapo Elkann è il protagonista della puntata che il 12 settembre segna il ritorno di Verissimo nel palinsesto del sabato pomeriggio di Canale 5. Il rampollo degli Agnelli racconta dettagli particolarmente intimi e delicati nel salotto di Silvia Toffanin, soffermandosi in particolare sugli abusi subiti quando era giovanissimo.
Non ho amato molto la mia infanzia. Sono stato un bambino dislessico, iperattivo, affetto da deficit dell’attenzione e siccome a scuola ero sempre indietro, volevo dimostrare di essere più forte. In collegio, a 13 anni, sono stato abusato più volte e un fatto come questo ti porta ad andare, a volte, verso l’autodistruzione, perché l’abusato si sente in colpa. È importante dirlo. Se non lo affronti con profondità questo dolore negli anni ti mangia, ti porta a vivere la vita con grandissima difficoltà.
Come Lapo Elkann ha superato il trauma degli abusi
Segnato da quell'esperienza, oggi Elkann aiuta ragazzi in difficoltà attraverso la sua Fondazione Laps. In qualche modo, è riuscito a superare i suoi traumi: “La mia sensibilità e la mia grande forza di volontà mi hanno aiutato. Non ho paura delle mie fragilità. Ho imparato ad accettare me stesso e a chiedere aiuto. C’è voluto del tempo ma oggi sto bene con chi sono”. Era il 2013 quando il figlio di Alain Elkann e Margherita Agnelli raccontò per la prima volta degli abusi subiti da ragazzino, in un istituto nella regione dell'Alta Savoia.
Le dipendenze da droghe
I traumi vissuti hanno avuto pesanti conseguenze su Lapo Elkann, che in passato ha fatto uso di stupefacenti: “Quando sei solo, ad un certo punto la fragilità non sai come affrontarla. Le sostanze ti distruggono la vita ed io di problemi ne ho avuti". Nel 2005, venne ricoverato in rianimazione a Torino in seguito a un'overdose per un mix di oppiacei e passò poi un lungo periodo di riabilitazione negli Stati Uniti. Oggi racconta che l'abuso di droghe era un modo per contrastare i suoi fantasmi interiori:
Per me l’uso di sostanze era un anestetizzante. Anestetizzavo un dolore che sentivo in me. Purtroppo ne ho pagato più volte le conseguenze… Io di male me ne sono fatto abbastanza da solo, d’ora in poi voglio altro.
Il ricordo dei nonni e l'amore con Joana Lemos
Affettuoso il ricordo dei nonni Gianni Agnelli e Marella Caracciolo (morti rispettivamente nel 2003 e nel 2019): "Mio nonno mi ha dato e insegnato tanto. È una delle persone a cui ho voluto più bene nella vita insieme a mia nonna Marella. Magari riuscissi a trovare una donna con le sue qualità". Ed è l'occasione per parlare del suo amore con Joana Lemos, campionessa di rally già madre di due figli nati da un precedente matrimonio. Con lei, l'imprenditore 42enne ha trovato la serenità. E chissà che presto non si senta pronto a fare il grande passo e a diventare padre:
Ora comunque sono molto felice, ho una fidanzata portoghese molto simpatica e diversa da tutte le donne che ho avuto in passato. Io amerei diventare papà, ma ho paura. Non voglio fare un figlio tanto per farlo, ma voglio incontrare la donna della mia vita per poi fare un figlio con lei.