“L’amore che arde e l’amore che dura”, l’intervento di Roberto Benigni a Lessico Amoroso

L'ultima puntata di "Lessico Amoroso", il secondo ciclo di interventi televisivi di Massimo Recalcati, è stato impreziosito da diversi interventi, come quello musicale di Paola Turci, la lettura di Lino Guanciale e, soprattutto, l'attesissimo contributo di Roberto Benigni, tornato in televisione dopo un periodo di assenza. L'attore toscano ha dedicato una lunga dissertazione al tema centrale della trasmissione, l'amore appunto, condendo il suo intervento di citazioni e riferimenti letterari. Il focus della puntata era la differenza, ammesso che questa esista, tra l'amore che brucia e l'amore che dura:
Meglio bruciare o durare? – si chiede Benigni – Qui c'è un verso di Petrarca famoso che dice "Chi può dir' com'egli arde è ‘n picciol foco", cioè se uno può raccontare com'è innamorato, allora è poco innamorato. Bruciare e durare è la stessa cosa, per durare bisogna bruciare. Bisogna sempre dare parola ai poeti, perché sono i depositari delle risposte, è argomento loro. L'amore poi, che è una parola di lusso, e cos'è l'amore che dura, se l'amore debba bruciare o durare, veramente io non lo so.
L'intervento di Benigni prosegue dunque nel tracciare una linea di demarcazione tra i due "tipi" di amore: " ‘Non esiste l'amor – come diceva Adriano Celentano – è soltanto una favola inventata da te per burlarti di me'. Ma l'amore è davvero una parola di lusso e allora l'amore che dura e che brucia sono le due postazioni dell'amore. C'è l'amore ossessivo, dell'estasi, quello romantico che vediamo da Giulietta e Romeo a Tristano e Isotta, tutto quello che vediamo prima del "e allora vissero felici e contenti", il prima che non ci fanno mai vedere, che è l'amore che dura. Mentre prima ci fanno vedere l'amore che brucia e che è pericoloso. L'amore che dura è quello che nessuno ci mostra, la quiete, come diceva Ungaretti: "L'amore che dura è una quiete accesa". L'amore ossessivo è quello che fa spettacolo".
I versi di Michelangelo Buonarroti
"L'amore è un sentimento pericolosissimo – aggiunge Benigni – che fa paura perché è un sentimento che non si placa. Colpisce al cuore perché è lì al cuore che Dio colpisce con l'amore e fa breccia. Quando entra dentro si espande tutto e il cuore quell'amore lì non può contenerlo, quell'amore che conosciamo tutti, quello di storie intense e ossessive, di amore infuocato che brucia, che entra dentro". E per rendere l'idea dell'effetto generato da quell'amore che arde, Benigni sceglie i versi di Michelangelo Buonarroti
Come può esser ch’io non sia più mio?
O Dio, o Dio, o Dio,
chi m’ha tolto a me stesso,
c’a me fusse più presso
o più di me potessi che poss’io?
O Dio, o Dio, o Dio,
come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cosa è questo, Amore,
c’al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca?
E s’avvien che trabocchi?
La poesia di Adélia Prado
E poi passa a trattare di quell'altro amore, quello che dura: "Nulla è più terribile di una serie prolungata di giorni felici", ma l'amore che dura è quello che è fatto del 90% di erotismo e del 90% di affetto, perché l'amore che dura è quello che rompe le regole della matematica". E conclude con una poesia di Adélia Prado, che ha parlato proprio del vivere insieme, ha parlato di quel miracolo del quotidiano:
Ci sono mogli che dicono
mio marito se vuole pescare, che peschi
ma i pesci poi se li pulisca lui, io no.
A qualsiasi ora della notte mi alzo
lo aiuto a squamare, aprire, tagliare e salare
È così bello, noi due da soli in cucina
ogni tanto i gomiti si toccano
Lui dice cose come "questo è stato difficile, brillava nell'aria con colpi di coda"
e fa il gesto con la mano
il silenzio della prima volta che ci siamo visti attraversa la cucina
come un fiume profondo
Alla fine, i pesci nella teglia, andiamo a dormire
cose argentee guizzano
siamo sposo e sposa