L’Agcom multa i TG per le interviste a Berlusconi
Le interviste di Berlusconi ai Tg per le Amministrative 2011 avevano già suscitato la polemica, anche tra gli stessi dirigenti Rai. Questi reclamavano un ritorno all'equilibrio, che sarebbe andato perduto con una sovraesposizione del premier, senza controbattenti che bilanciassero la sua presenza. Nonostante le richieste di chiarimento dell'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e le opinioni contrastanti dei dirigenti delle reti coinvolte, venerdì 20 maggio , tutti i tg della tv nazionale, tranne quelli di La7 e Tg3, hanno trasmesso un'intervista, al presidente del Consiglio.
La reazione dell'Agcom e degli organismi di garanzia televisivi è tardata ad arrivare, anche perchè l'assemblea decisionale, in merito alla questione, si è tenuta solo ieri: oggi è stata ufficializzata la decisione dei componenti dell'ente delle comunicazioni. Tg1 e Tg4, in quanto recidivi (ricorderete l'ammonizione dell'Agcom ai medesimi telegiornali) dovranno versare una somma di 250.000 euro circa, per aver violato le regolamentazioni elettorali, emanate dalla Commissione di Vigilanza e dall'Agcom stessa. La multa per i restanti tg, quelli di Canale 5, Studio Aperto e Tg2, ammonta a 100.000 euro, poichè non c'è l'aggravante della recidività.
Alla decisione si sono opposti alcuni membri dell'Agcom, tra cui Martusciello, poichè hanno ritenuto che il plurimo intervento del premier non violasse la parcondicio, rispettata a loro dire nei restanti giorni della settimana. Dello stesso avviso è Minzolini, direttore del Tg1, che si definisce esterefatto dinanzi all'ufficializzazione di questa multa. Per il responsabile del contenitore d'informazione della prima rete, l'intervista al premier sarebbe stata solo una notizia, un servizio come un altro, che non violerebbe la par condicio, vista la presenza degli altri leader politici nel corso della settimana, nelle news del Tg. Attenti internauti ci segnalano, come potete vedere nel video, che il logo del PDL è messo in bella vista nella video-intervista del TG1: in merito alle parole di Minzolini, si potrebbe dire che gli altri protagonisti della scena politica non hanno avuto questo spazio consistente o diretto, per dire la loro.
Il caso del TG5 è singolare: se Mimun, il direttore, definisce intimidatoria la multa dell'Agcom, che tarperebbe le ali della libertà ai responsabili dei contenitori d'informazione, come egli stesso, la sua redazione è di tutt'altro avviso. I telegiornalisti del tg della quinta rete, tramite un comunicato, fanno sapere che sono daccordo con la decisione presa dall'autorità garante delle comunicazioni. Daccordo con Mimun è il volto del TG4: il Fede sofferente per i risultati delle Amministrative 2011 è tornato combattivo e ha detto che ad essere multata dovrebbe essere l'Agcom per l'intromissione nella libertà di stampa dei telegiornali, che viene magicamente rivendicata ora, da queste autorevoli voci dell'informazione.
Ora, se il ricorso al Tar, che per ora sarà richiesto solo dal TG5, avrà successo, la multa potrebbe essere ritirata, per i richiedenti ovviamente: nel caso non vi siano cambiamenti, le multe dovranno essere pagate, ma con quali contributi la Rai sanerà il debito? Con i soldi dei contribuenti, che pagano il canone Rai, o attingerà da altre casse? Migliavacca del PD chiede che siano i direttori responsabili a pagare, ma fin ora nessuno ha aperto il suo portafoglio.