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L’Agcom ammonisce la Rai per il silenzio sui referendum 2011

L’Autorità per la garanzia delle comunicazioni ha richiamato la Rai, rea di una incompleta e quasi assente informativa sui referendum, attraverso la messa in onda dei messaggi autogestiti sui suoi canali.
A cura di Marianna D Onghia
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E' un periodo di attività intensa, per l'Autorità di Garanzia delle Comunicazioni, da un mese a questa parte: le multe dell'Agcom ai tg per le interviste a Berlusconi, hanno solo inaugurato una serie di iniziative da parte dell'organo garante, mirate a disciplinare comportamenti, violatori dei principi della par condicio elettorale. Ora che l'argomento amministrative 2011 è stato accantonato, il 12 e 13 giugno ci sono quattro quesiti refenderari, a cui il popolo italiano è chiamato a dare o meno la sua approvazione.

Le domande sulle quali bisognerà apporre un sì o un no riguardano il legittimo impedimento, la privatizzazione dell'acqua e il nucleare, reinserito dalla Cassazione tra i quattro quesiti: per Berlusconi sul nucleare la gente voterà per il nulla, poichè l'azione pro-atomico è stata sospesa in parlamento, con una moratoria. Diciamo che questo quesito, in particolare, servirà per capire l'opinione generale della nazione in merito ad una possibile politica economica nucleare, approcciabile in futuro. Per quanto riguarda la questione del legittimo impedimento e la privatizzazione dell'acqua, i risultati avranno valore effettivo: nel web si susseguono video e messaggi pro-referendum, affinche il quorum sia battuto e abbattuto, così che i voti abbiano validità, ma la tv sta facendo completa e assidua informazione?

Come abbiamo potuto vedere, nel caso delle amministrative la campagna elettorale e la discussione mediatica sono state a dir poco martellanti, ma la questione dei referendum 2011 non è meno importante di quella elettiva: c'è in ballo il destino di un bene comune e fondamentale per la vita umana, l'acqua. E' bene che la popolazione sia informata su quali sarebbero le sorti gestionali di questo bene, qualora il quorum passasse con il sì o con il no: voi cittadini vi sentite abbastanza informati sul tema? Per l'Agcom, la Rai non sta sopperendo a questa necessità, anzi sta limitando la messa in onda dei messaggi autogestiti dei referendum, violando i principi del regolamento redatto dalla Commissione sulla par condicio. Insomma, la tv pubblica sarebbe responsabile di una parziale o quasi assente informazione sui quattro quesiti, dei relativi temi di cui il 12 e 13 giugno ci apprestiamo a decidere. Per Celentano, i referendum 2011 sono una questione di vita o di morte, per quanto delicate siano le decisioni in ballo con questa tornata di votazioni, ma la Rai sta a guardare: è anche vero che la segnalazione dell'Agcom è arrivata troppo tardi, a pochi giorni dal richiamo alle urne. Non è mai troppo tardi, però: il fatto paradossale è che la corretta informazione pro-referendum sarà ed è frutto di iniziative personali o di singoli programmi, che dovranno porre rimedio alla mancanza della rete nazionale, che dovrebbe essere, invece, la diretta promotrice del tutto.

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