La storia di Alex Schwazer diventerà una serie tv
La storia di Alex Schwazer diventerà una serie prodotta da Indigo Film e LungtaFilm, liberamente tratta dal libro di Sandro Donati "Alex e il grande complotto internazionale per il doping" in uscita prossimamente per Rizzoli. Ad annunciarlo è la stessa casa di produzione Indigo Film attraverso i canali ufficiali social. Non è stata ancora pubblicata la cast list ufficiale della serie tv né tantomento data di inizio riprese, data d'uscita, trailer e canali di distribuzione.
La storia di Alex Schwazer
Alex Schwazer è nato a Vipiteno, 26 dicembre 1984. La sua è una storia incredibile: marciatore italiano e campione olimpico della 50 km a Pechino 2008, dopo essere risultato positivo a un controllo antidoping alla vigilia dei Giochi olimpici di Londra 2012, la sua vita cambia. Dopo una squalifica, rientra in attività in occasione dei Mondiali a squadre di marcia 2016, dove vince la 50 km ottenendo la qualificazione per i Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. Il 22 giugno 2016 venne comunicato alla FIDAL che Schwazer risultava nuovamente positivo ad un controllo antidoping su un campione di urine prelevatogli in un controllo a sorpresa il 1º gennaio 2016. Il 10 agosto 2016, considerata la seconda violazione, Schwazer viene squalificato per otto anni. Emersero immediatamente sospetti di un complotto ai suoi danni. Così è stato. Nel febbraio 2021 è stata disposta l'archiviazione del procedimento penale nei suoi confronti.
Alex Schwazer al Festival di Sanremo
L'atleta ha avuto l'occasione di raccontare la sua storia anche al Festival di Sanremo 2021, protagonista della seconda serata della kermesse. Sul palco, insieme ad Amadeus, l'atleta ha spiegato che è stato importante l'affetto della famiglia e dei suoi figli per continuare ad andare avanti. Il suo sogno è qualificarsi per le prossime olimpiadi.
Importante è stata la mia famiglia, mia moglie è stata al mio fianco, e anche i miei due bambini. Lei ha dato il giusto peso a questa vicenda, ho vissuto tanti momenti difficili, c'è stata tanta amarezza. Nessuno mi ridarà quello che mi è stato tolto, ma ora voglio correre e voglio qualificarmi per le Olimpiadi. Ho vinto in tribunale, ma voglio vincere sul campo da gara e li ci tornerò. Mia figlia mi vedrà prima nelle qualificazioni olimpiche e poi ai Giochi.