La Russa offende l’attore Ascanio Celestini In onda [VIDEO]
Dopo aver dato dello str***o ad Amendola, La Russa ci ricasca e questa volta il destinatario dell'infelice epiteto è l'attore e regista Ascanio Celestini, intervenuto a In onda di Telese e Porro, su La7, con un suo sketch-favolistico dai contenuti palesemente satirici. I riferimenti dell'attore ai protagonisti della politica italiana, alle loro alleanze, alle leggi ad personam, alle innumerevoli richieste di fiducia e a quella stessa fiducia poi morta con la crisi di governo, hanno irritato non poco l'ex ministro della difesa La Russa, che sempre giocando con i personaggi della favola, ha definito un co****ne l'attore.
Già nell'incipit del racconto l'esponente del PDL aveva un pò storto il naso alle parole di Celestini, forse perchè non le comprendeva o al contrario perchè le comprendeva fin troppo: l'attore racconta la storia di Tony Mafioso e Tony Corrotto, due esponenti di partito che si alleano per metter su il Grande partito del piccolo popolo e già qui potremmo ben capire a chi si riferisca l'attore, almeno in termini di alleanze. Questa amicizia politica si rivela una "sveltina", infatti Tony Corrotto lascia da subito Tony Mafioso, che va avanti a colpi di fiducia, si fa la sua leggina e litiga con tutti. Chi vuole parlargli o fargli delle domande non lo trova mai, neanche al bordello e si viene a scoprire che ha fatto costruire un cimitero a Roma, il Verano 2, con tutti i morti della storia, per essere il loro imperatore. Almeno loro non lo chiameranno a giudizio, non gli si opporranno e con loro potrà governare tranquillo.
La Russa ascolta il racconto tra finti sbadigli e borbottii e a fine sketch si lascia andare ad un "mah", al che uno dei due conduttori lo interpella ed ecco che arriva la pepata risposta" Io sono un amante del cabaret e ho sempre coltivato l'amore per quest'arte. Ma questo signore non lo farei recitare nemmeno nell'avanspettacolo del Derby. Non fa ridere nessuno, dice cose sciocche: Ma che senso ha il suo monologo?". Dopo le offese alla professionalità dell'attore, definito addirittura giornalista da La Russa che quindi non gli riconosce neanche il mestiere, l'ex ministro tra le risate decide di dare un ruolo ad Ascanio Celestini nella "favola" da lui raccontata: quello di Tony Co****ne.
I presenti nello studio di In onda, programma di Telese e Porro, borbottano e Celestini sorride, al che La Russa si sente di giustificare la sua uscita con la seguente esternazione "Si può dire mafioso a Berlusconi e non si può dare del co….ne a un giornalista?". La risposta di La Russa, però, se vogliamo è autoingannatrice, poichè nessuno ha collegato la figura di Berlusconi a quella di Tony mafioso, mentre l'ex ministro lo fa con la certezza che Celestini si riferisse a lui. Certo, non è la prima volta che la satira azzarda tali accostamenti, però è stato proprio l'alleato dell'ex premier a sottolineare il parallelo. In ogni caso, La Russa non perde mai l'occasione di utilizzare termini non idillici all'indirizzo di chi non gli va propriamente a genio: oltre all'offesa facile, manca, giusto un tantino, di stile.