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La Rai “commissaria” il Festival dopo l’effetto Celentano

E’ vero, i dati d’ascolto della prima serata del Festival di Sanremo 2012 sono tutt’altro che deludenti. Ma l’intervento da parte dei vertici Rai, che hanno commissariato l’intera kermesse, sancisce l’effetto devastante dell’intervento di Celentano.
A cura di Laura Balbi
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E' vero, i dati d'ascolto della prima serata del Festival di Sanremo 2012 sono tutt'altro che deludenti. Ma l'intervento da parte dei vertici Rai sul commissariamento dell'intera kermesse sancisce l'effetto devastante di Celentano.

Voleva scatenare il putiferio, e ci è riuscito. Celentano a Sanremo si presenta con un lungo, scomposto monologo di 50 minuti, dove ne ha per tutti. Si solleva contro le testate giornalistiche di impostazione cattolica, spara a zero sull’Avvenire e Famiglia Cristiana, che secondo lui, in buona sostanza dovrebbero occuparsi più di fede, meno di politica. La replica aspra non tarda ad avvenire, in quel che probabilmente è una delle più grandi rivincite del mondo cristiano editoriale nei confronti delle critiche televisive:

Stando nel nostro orticello, di tutto possiamo essere accusati ma non di non parlare di Dio, fede e religione e dei bisogni spirituali dell’uomo di oggi. Celentano è proprio sfortunato: a partire dal numero 9, in edicola e in parrocchia da giovedì 23 febbraio, Famiglia Cristiana uscirà con una serie di testi dei maestri della spiritualità contemporanea. Sarà bene offrire un abbonamento omaggio al Re degli Ignoranti, in modo che possa conoscerci meglio.

L’Avvenire si è accodato alle repliche, su di loro la mano protettiva della Sir (agenzia vaticana) che non nasconde l’amarezza. Dopo la bufera Celentano però i vertici Rai non sono rimasti certo a guardare: il Festival di Sanremo 2012 è commissionato interamente dai vertici al vicedirettore Antonio Marano, a cui è affidato il coordinamento della kermesse. Una decisione che stravolge in corso d’opera l’imminente conferenza stampa, e che getta nel fango una prima serata mai così scomposta e infedele a una coerenza da portare avanti. A muovere le prime critiche dall’interno all’operato di Celentano, è direttore di rete Mazza, che non risparmia durezza nei confronti del molleggiato:

La chiusura di un qualsiasi giornale non si invoca mai. Sono cose brutte, e ad ascoltarle si avvertono i brividi lungo la schiena. Celentano è sì un grande cantante ma anche un pessimo telecomunicatore, concludendo che sappiamo però chi ci mettiamo in casa: se si prende Celentano, lo si prende con il fiocco, tutto compreso.

Un mea culpa non indifferente: Rai Uno procede a capo chino e si piega alle decisioni di Lorenza Lei, che da oggi mette sotto sopra una scaletta che non ha convinto, speranzosa di trovare la chiave di volta per una kermesse meno spigolosa, meno sui generis e più corretta. Ma Celentano ci sarà anche stasera? La risposta vale almeno quanto il suo cachet. Intanto la conferenza stampa è in corso con le dovute spiegazioni pubbliche alla stampa, e si prova a sgarbugliare la matassa del problema tecnico che ha impedito le votazioni. Stasera si riparte da capo, almeno per quanto riguarda i toni, più dimessi, e le canzoni in gara, che avranno spazio come la tradizione musicale dell’Ariston impone, nessun riferimento al commissariamento da parte della direzione artistica. Del resto ci sono ancora sette ore di tempo per capire come si andrà in scena, tra le tante incertezze.

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