La rabbia dei lavoratori di Centovetrine: Mediaset preferisce Beautiful
L'attesa reazione degli addetti ai lavori dopo la sospensione delle riprese di Centovetrine non è tardata ad arrivare: in un comunicato pervenutoci in redazione, firmato " i lavoratori di Centovetrine" leggiamo tutta la rabbia mista a sorpresa che ha colpito i 300 lavoratori della soap opera. Nonostante si ipotizzi un poker di appuntamenti in prime time per la serie, che qualora portasse risultati potrebbe far riaprire i "cantieri" di Telecittà, da oggi i lavoratori sono comunque in ferie forzate, per non usare altri termini.
Dalle parole del comunicato traspare un enorme punto interrogativo sui movimenti Mediaset: perchè chiudere Centovetrine, una soap tutta italiana, arrivata al traguardo delle 2500 puntate in 10 anni, con un seguito costante di telespettatori? E perchè, al contrario, continuare a comprare le puntate di Beautiful che, a detta dei lavoratori di Centovetrine, hanno un costo maggiore, ma una resa meno elevata di quella della soap torinese? I firmatari del comunicato ci portano a conoscenza di una lettera inviata a Pier Silvio Berlusconi, vice-presidente Mediaset, dieci giorni fa, per chiedere chiarimenti in merito alla chiusura. Senza alcun preavviso aziendale, oggi è arrivata l'amara notizia: i contratti in scadenza non son stati rinnovati. Di seguito il comunicato integrale degli arrabbiati lavoratori di Centovetrine.
Sarà un Natale amaro per tutti noi che lavoriamo a Centovetrine e questo grazie a Mediaset che, dopo 11 anni e oltre 2.500 puntate, ha deciso di chiudere la produzione della soap. Dieci giorni fa avevamo inviato a Pier Silvio Berlusconi una lettera nella quale chiedevamo di fare chiarimento sulle voci di chiusura che si erano susseguite sui giornali ma la risposta è arrivata solo ieri: i contratti in scadenza oggi non sono stati rinnovati. Ci chiediamo perché Mediaset deve chiudere una produzione italiana e invece continua a mandare in onda una serie straniera come Beautiful che, a quanto ci risulta ha dei costi più elevati e fa meno ascolti?
Oltretutto, già due anni fa i costi erano stati ridotti del 30%, sacrificando molte riprese in esterna ma, nonostante questo, Centovetrine ha sempre mantenuto ottimi ascolti.
Dopo 11 anni di lavoro, gli studi di Telecittà, alle porte di Torino, chiuderanno i battenti, lasciando a casa 300 persone, senza considerare tutto l’indotto, persone che hanno lavorato a questo prodotto sempre con grande professionalità, passione e senso di responsabilità.
In un momento così delicato, di crisi generale, la scelta di chiudere Centovetrine ci sembra assurda considerando che il gradimento del pubblico è confermato, quotidianamente, dagli ascolti, che sono alla base di qualsiasi televisione commerciale
I lavoratori di Centovetrine
Al di là della legittima rabbia di questi lavoratori e degli altrettanto legittimi pensieri su logiche commerciali e quant'altro, è davvero un peccato che Mediaset difenda la trasmissione di una produzione straniera quale Beautiful e non tenti il tutto per tutto per fare altrettanto con la produzione italiana Centovetrine, ma si sa che ci son logiche commerciali che esulano da qualsiasi nazionalismo o protettorato aziendale. Speriamo comunque che la storia di questa soap di successo, confezionata da 300 lavoratori e durata 10 anni, non finisca per mere logiche di mercato.