La moglie di Mino Reitano: “La malattia è stata un calvario, non voleva lasciare la sua famiglia”
Patrizia, moglie di Mino Reitano, è intervenuta a Domenica In per ricordare il cantautore scomparso. Reitano è morto il 27 gennaio 2009, esattamente 10 anni fa. La moglie, l’unica donna che l’artista abbia mai amato, lo ha ricordato insieme all’amica Mara Venier. Gli ultimi anni, ha confidato, sarebbero stati terribili:
L’ultimo periodo è stato un calvario, abbiamo cercato di tenergli nascosto tutto ma era una persona intelligente. Credo che il suo più grande dolore sia stato quello di andarsene sapendo che lasciava noi. Era preoccupato per il nostro futuro. Avrebbe voluto continuare a proteggerci. Il destino è stato crudele con lui, lo ha portato via giovane. Credo ne abbia sofferto tanto. Per me è un dolore immenso. Sono trasporsi 10 anni ma per me è come se fosse passato solo un giorno. La morte me l’ha portato via fisicamente ma io sento di essere ancora sposata con lui, è stato l’uomo della mia vita. I miei pensieri vanno alle mie figlie e alla mia nipotina. Vorrei fare per loro ciò che avrebbe voluto fare lui. Sono due ragazze stupende che si sono rimboccate le maniche con un grande spirito di sacrifico. Lavorano e si preoccupano per me.
Un amore straordinario
Patrizia confessa di averlo amato profondamente, al punto da pregare perché fosse lei ad andarsene, invece che il marito: “Nei giorni della sua malattia chiedevo di prendere me, di non prendere lui, non sono stata esaudita. L’ho amato in un modo straordinario. Siamo stati benedetti dal cielo e credo sia rarissimo continuare ad amarsi anche più del primo giorno nei decenni. Avremmo voluto invecchiare insieme. Abbiamo cercato di schermarlo in tutti i modi ma non ci siamo riuscite. È stato tremendo vederlo andare via, ancora oggi le mie figlie e io piangiamo”.
Il primo incontro
Patrizia incontrò Reitano durante una vacanza a Porto Recanati di molti anni fa. Tra loro scoccò un colpo di fulmine: “Io ero a Porto Recanati in vacanza, ero arrivata da poco, lui era in tournee. Ci siamo incrociati per un paio di giorni finché mi ha fermato e mi ha salutato. Mi fissava con i suoi occhi splendidi. Siamo rimasti paralizzati a guardarci ed è scoccato qualcosa. Credo fosse un colpo di fulmine. Lasciò una lettera in hotel per me ma non mi fu mai recapitata. Abbiamo recuperato in extremis perché lui, prima di andare via, volle il mio numero di telefono. Mi chiamava di notte e continuò a chiamarmi anche durante una tournee in Australia. Al ritorno volle che io conoscessi la sua famiglia e mi chiese di sposarlo”.