La Melevisione, Ally McBeal e Gerry Scotti: la Tv ci ricorda il nostro 11 settembre
C'è una prassi annuale consolidata da qualche tempo a questa parte, una specie di liturgia laica, attraverso la quale viene ricordato il nefasto 11 settembre del 2001. L'urgenza di rammentare, unita alla necessità di dire "io c'ero", induce molti a congelare in un'immagine personale i minuti in cui il mondo apprendeva di quei fatti tanto tragici quanto incredibilmente affascinanti, trattandosi del primo fatto storico consumatosi in mondovisione, materializzazione perfetta di ciò che solo i film al cinema si erano spinti ad immaginare.
E visto che in Italia era primo pomeriggio quando quegli aerei andavano a schiantarsi nelle Twin Towers, molti tra noi vivevano gli ultimi scampoli d'estate davanti al televisore, o semplicemente si godevano il meritato bivacco post prandiale. La televisione diventa quindi il migliore strumento per ricordarci cosa stessimo facendo negli istanti prima che il mondo cambiasse. Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi, lo disse Cesare Pavese, ed ecco che l'alibi della memoria spiana la strada al riemergere dei nostri attimi televisivi di quel giorno di quasi vent'anni fa. Dalla Melevisione interrotta all'improvviso a Gerry Scotti che annuncia la sospensione di Passaparola per lasciare spazio al Tg5, da chi stava guardando Ally McBeal e non ha mai saputo come si concludesse quell'episodio a chi si ritrovò una puntata di Otto sotto un tetto tristemente troncata da Studio Aperto.
L'accostamento di fatti che hanno cambiato le sorti del mondo a programmi e serie Tv dai titoli improbabili può apparire un volo pindarico azzardato, quasi sacrilego, ma se ci riflettiamo la storia è ciò che ci passa di fianco mentre cerchiamo di risolvere un dilemma con un telecomando tra le mani. La memoria si ciba di aneddoti minuscoli, istanti appunto, in cui Tonio Cartonio e le Torri Gemelle diventano una cosa sola.
