La marijuana potrebbe essere pubblicizzata per la prima volta al Super Bowl
Quando il colosso informatico Intuit lanciò il contest per uno spazio pubblicitario durante l'edizione 2014 del Super Bowl, nessuno pensava che potessero presentarsi anche organizzazioni a favore della legalizzazione delle droghe leggere. Le regole della gara sono semplici: basta votare online per la piccola impresa favorita che otterrà alcuni minuti di programmazione per uno spot creato ad hoc da alcuni professionisti. A sorpresa, tra i partecipanti c'è il gruppo riformista NORML che, qualora vincesse, entrerebbe di diritto nella storia della tv visto che sarebbero i primi a mandare in onda una pubblicità che promuove l'uso, seppur responsabile, di marijuana. Al momento NORML è al numero uno in termini di preferenze di voto sul sito web Intuit, cosa che ha creato non poco allarme per gli organizzatori del Super Bowl. Ecco la frase con cui il gruppo riformista ha spiegato i propri intenti:
Insieme, noi persone possiamo metter fine alla guerra contro la marijuana. Con le ultime elezioni e i recenti annunci di Washington, siamo ben posizionati per far sì che ogni adulto e responsabile americano non sia arrestato se in possesso di marijuana per uso ricreativo.
Fortunatamente questo non dovrà più accadere. Spendi un minuto per supportare la nostra campagna e portare il messaggio della legalizzazione alle masse grazie ad uno spot al Super Bowl.
Insieme legalizzeremo la marijuana
Il gruppo NORML con ogni probabilità arriverà tra i finalisti di questo contest, grazie al numero di clic fino a questo momento ottenuti. Ma un'eventuale vittoria porrebbe il colosso in una posizione spiacevole, visto che proprio nel 2011 fu al centro di una disputa con una clinica dell'Oregon a causa di alcune raccomandazioni a favore dell'uso della marijuana verso una particolare fetta di pazienti. All'epoca Intuit decise di non servire più l'ospedale definendo il tutto come "una pratica commerciale inaccettabile". Al momento attuale, l'azienda che ha dato via alla gara ha dichiarato di non avere ancora una posizione sull'argomento e che il contest li ha messi in contatto con alcune piccole imprese e le loro storie uniche al mondo.