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La madre di Marco Vannini: “Urlava ‘basta’ ma i Ciontoli lo hanno lasciato morire”

“I Ciontoli continuano a sconvolgermi e a mantenere una linea disumana”. Con queste parole, Marina Conte ha parlato del caso della morte di suo figlio ai microfoni di “Quarto Grado”. Ha spiegato che Vannini ha sempre avuto fiducia nella famiglia della fidanzata, ma loro “lo hanno lasciato morire” pur sentendo “le sue urla agghiaccianti”.
A cura di Daniela Seclì
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La trasmissione "Quarto Grado" è tornata ad occuparsi del caso di Marco Vannini. Gianluigi Nuzzi ha mandato in onda un video che ritraeva la festa per i 18 anni di Martina Ciontoli. Al suo fianco, c'era il ventenne di Ladispoli, che preso il microfono ringraziava i Ciontoli:

"Ringrazio la famiglia per i bei momenti che fa trascorrere a lei e anche a me, sento di farne parte".

In collegamento, è intervenuta la madre di Vannini, Marina Conte che ha dichiarato:

"Come ho sempre detto, per Marco i Ciontoli erano la sua seconda famiglia. Marco si fidava tantissimo di loro. Invece loro non lo amavano. L'ho capito da quando ho sentito la seconda telefonata al 118, dove il Ciontoli parlava al telefono e Marco faceva delle urla agghiaccianti. Ad un certo punto diceva pure: "Portatemi, portami". Dice una cosa del genere. Mio figlio voleva dire che aveva bisogno di essere aiutato. Loro, invece, pensavano solo ed esclusivamente a salvaguardarsi. […] Sono convinta che mio figlio fosse lucido in quel momento. Lui voleva dire: "Portatemi all'ospedale, aiutatemi". Urlava: "Basta" e loro l'hanno lasciato lì a morire. A loro, dopo che è partito quel colpo d'arma, non è più interessato niente di mio figlio. Hanno solo pensato al posto di lavoro e a come coprire il tutto, perché è una famiglia d'immagine".

"I Ciontoli mi hanno ucciso un figlio, vivono d'immagine"

Marina Conte, poi, ha commentato la festa sfarzosa organizzata per Martina Ciontoli:

"Basta guardare questo video per capire che loro erano una famiglia d'immagine. Io a mio figlio gli ho sempre detto che (quella festa, ndr) sembrava un matrimonio. Ma loro erano così, una famiglia d'immagine. Avevano fatto questa bellissima festa, volevano mostrare di essere una famiglia dignitosa. Sapevano recitare bene. Però dal 2013 fino al 2016, dopo che mi hanno ucciso un figlio, posso solo dire che è una famiglia che vive di immagine. Non hanno mai avuto regole da dare ai figli. Io, invece, mio figlio l'ho educato in modo dignitoso".

"Martina Ciontoli non ha soccorso Marco Vannini"

Sempre riguardo alla festa per i 18 anni di Martina, la signora Conte ha sottolineato il fatto che nel video si vedesse Marco ringraziare i Ciontoli, mentre la giovane non avrebbe speso nemmeno una parola per il suo fidanzato:

"Mio figlio fa dei ringraziamenti a questa famiglia e la ragazza non ha un briciolo di ringraziamento né per il fidanzato, né per noi. Lei era completamente vestita da me, persino la pettinatura le avevo regalato per il suo diciottesimo anno. Neanche ad una sposa si fa quello che ho fatto io per i suoi 18 anni. Non si è mai dimostrata sensibile alla morte di mio figlio, non l'ha soccorso, non l'ha aiutato su niente. Ha aiutato solo la sua famiglia. Anche in quel video, lei i ringraziamenti li fa solo alla sua famiglia".

"I Ciontoli mi sconvolgono, mantengono una linea disumana"

La signora Conte, infine, ha spiegato perché non ha apprezzato la lettera che le è stata inviata da Viola Giorgini:

"Quella lettera ci fa molto arrabbiare perché noi per otto mesi e mezzo abbiamo sempre detto a questa ragazza di dire la verità, di uscire fuori da quella famiglia, di andare dal Pubblico Ministero e dire la verità. Lei non l'ha mai fatto, era schierata e unita con questa famiglia. A pochi giorni dall'udienza preliminare pensa di intenerire me e mio marito? No. Poi me l'ha mandata con raccomandata con ricevuta di ritorno. Io ho ricevuto lettere da tutta Italia e dall'estero intestate semplicemente "alla famiglia Vannini, Ladispoli" e mi sono state tutte recapitate. Lei sapeva dove abitavo. Poteva venire a casa mia o mettermi la lettera nella cassettina della posta. Perché tutta questa formalità? Perché evidentemente è una loro strategia. Queste persone continuano a sconvolgermi e a mantenere una linea disumana. Sono serena e fiduciosa nella giustizia e mi auguro che al più presto mio figlio possa riposare in pace, che sia fatta giustizia per lui e venga detta finalmente la verità".

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