“La birra artigianale fa schifo”: Rai condannata per una scena della fiction ‘Tutto può succedere’
La Rai è stata condannata a versare un risarcimento di 3000 euro più le spese processuali a Unionbirrai per danno all'immagine e alla reputazione. Lo fa sapere, tramite un comunicato, l'associazione che tutela i piccoli birrifici indipendenti. La vicenda affonda le sue radici nel 2017 ed è legata a una scena della seconda stagione della fiction ‘Tutto può succedere‘. La sentenza del Giudice di Pace è arrivata in queste ore. Unionbirrai fa sapere che la cifra verrà utilizzata per la promozione della cultura della birra artigianale in Italia.
La scena che ha suscitato la polemica
La scena che ha fatto storcere il naso a Unionbirrai si trova nel nono episodio della seconda stagione di ‘Tutto può succedere'. Alessandro (interpretato da Pietro Sermonti) sta bevendo una birra nel locale di Carlo (Alessandro Tiberi) ed esclama disgustato: "Mamma mia". Carlo assaggia la birra a sua volta e replica: "È buona, è particolare". Il fratello non è d'accordo: "Questa birra non vale quello che costa, neanche un po'. […] Assaggia bene, dimmi se è ‘potabile' questa bevanda". Carlo ci riprova ed esclama: "Fa schifo. Ca**o, ho promesso un bell'ordine a Loris. Prima aveva tutte birre normali, quelle che si trovano, poi si è buttato sulle birre artigianali e vatti a fidare. Me l'ha venduta come la birra del secolo".
Le dichiarazioni di Vittorio Ferraris, direttore di Unionbirrai
Vittorio Ferraris, direttore di Unionbirrai, ha commentato la decisione del Giudice di Pace tramite una breve nota. Ha rimarcato che la sentenza costituisce un precedente che ha un significato di gran lunga più importante del risarcimento simbolico:
“Il Giudice ha riconosciuto che la conversazione andata in onda era diffamatoria dell’onore e della reputazione di Unionbirrai e della birra artigianale in generale. Non è la prima volta che ci arrivano attacchi di questo genere, ma questa sentenza costituisce per noi un precedente significativo, molto più importante del risarcimento, che è assolutamente simbolico”.
(Qui il video della scena che ha inizio al minuto 18:57)