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L’omicidio di Alessandra Maffezzoli, l’ex le fracassa il cranio e si giustifica: “Temevo mi uccidesse”

La quinta puntata di ‘Amore Criminale’, trasmessa domenica 11 febbraio, ha ripercorso il caso di Alessandra Maffezzoli. Il suo ex, Jean Luca Falchetto, non si rassegnava alla fine della loro storia d’amore. La sera dell’8 giugno 2016 si è introdotto in casa della donna, le ha fracassato il cranio con un vaso e le ha devastato il petto a coltellate. Prima ha confessato il delitto, poi ha ritrattato tutto dicendo di non ricordare l’omicidio ma solo di aver temuto che Alessandra lo uccidesse.
A cura di Daniela Seclì
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Nella quinta puntata di ‘Amore Criminale‘, trasmessa domenica 11 febbraio, Veronica Pivetti ha raccontato la storia di Alessandra Maffezzoli. Nel 2016, la quarantaseienne residente a Pastrengo è stata uccisa dall'ex fidanzato, il barista Jean Luca Falchetto – anni 53 – che non si rassegnava alla fine della loro relazione. L'uomo prima confessò il delitto, poi tentò di giustificarsi: "Temevo mi uccidesse". In un biglietto inviato dal carcere alla famiglia di Alessandra, anziché chiedere perdono per il suo terribile gesto, descrisse la donna come una persona violenta.

La relazione di Alessandra Maffezzoli e Jean Luca Falchetto

Alessandra Maffezzoli, vive a Pastrengo in provincia di Verona ed è una maestra della scuola elementare di Lazise. Il suo passato sentimentale nasconde un profondo dolore. Quando aveva 26 anni, infatti, la donna è stata lasciata dal padre dei suoi due figli senza alcuna spiegazione. È il 2013 quando, mentre passeggia nei pressi del lago di Garda, Alessandra conosce Jean Luca, un barista di 50 anni originario della Svizzera ma che lavora a Bardolino. I due si riscoprono subito in sintonia e il passo dalla frequentazione all'amore è breve. La Maffezzoli a 43 anni sente che è arrivato il momento di avere una seconda opportunità.

Jean Luca diventa possessivo e geloso, Alessandra lo lascia

L'idillio, purtroppo, finisce presto. Jean Luca Falchetto si rivela possessivo e geloso. Alessandra tollera i suoi eccessi per tre lunghi anni. Nel 2016 decide di lasciarlo. Così ha inizio un incubo. L'uomo non accetta che Alessandra si sia allontanata da lui. Diventa sempre più opprimente, tanto da costringerla a cambiare la serratura di casa. Continua a perseguitarla nel tentativo di farle cambiare idea e di convincerla a tornare insieme. Le danneggia l'auto, si stende davanti alla vettura e le distrugge il cellulare. Lo stalking, insomma, non accenna a diminuire.

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8 giugno 2016 –  L'omicidio di Alessandra Maffezzoli

L'8 giugno 2016, Jean Luca si reca per l'ennesima volta sotto casa di Alessandra Maffezzoli. Riesce a introdursi nell'abitazione. Tra lui e la sua ex scoppia un litigio. La donna ribadisce di non avere alcuna intenzione di riallacciare il loro rapporto. Il barista perde il controllo e prima le fracassa il cranio colpendola con un vaso e poi la trafigge con diverse coltellate. I vicini sentono le urla e poco prima delle 21:30 allertano il 112. Dopo aver ucciso Alessandra, Jean Luca scappa via. I militari arrivati all'abitazione di Alessandra Maffezzoli devono arrampicarsi sul tetto per riuscire ad accedere all'abitazione, che risulta chiusa. Il cadavere della donna è stato ritrovato nella zona mansarda. Il cranio fracassato da un vaso scaraventato sulla nuca e il petto devastato da violente coltellate. Il coltello verrà ritrovato dietro un armadio con la lama spezzata.

La confessione, le accuse ad Alessandra e la condanna di Falchetto

Jean Luca Falchetto fugge, ma ben presto viene localizzato dai Carabinieri in un campeggio di Castelnuovo Del Garda. Una volta davanti al magistrato, il barista confessa l'omicidio: "La discussione è degenerata e ho perso il lume della ragione per un attimo. È come un interruttore acceso che si è staccato per pochi minuti”. Un mese più tardi, Falchetto cambia la versione dei fatti. Sostiene che sia stata Alessandra a picchiarlo e ad aggredirlo con uno spray urticante. Afferma di essere poi scappato dalla finestra perché temeva che la Maffezzoli lo uccidesse. Sostiene di non ricordare nulla del momento dell'omicidio. A settembre 2017, Jean Luca Falchetto è stato condannato in primo grado a 15 anni di carcere.

Il biglietto che Jean Luca ha inviato alla famiglia di Alessandra

In un'intervista rilasciata a marzo 2017 al Corriere Di Verona, i figli di Alessandra e i loro zii hanno svelato di aver ricevuto un biglietto da Jean Luca Falchetto, nella quale l'uomo accusava la Maffezzoli di essere una donna violenta: "Ce l'ha uccisa a sangue freddo e ora chiediamo, invochiamo, soltanto giustizia. Non ci ha mai chiesto scusa. Ci ha scritto a Natale con disegni e frasi anche assurde, senza chiederci perdono ma anzi, oltre a non ammettere il delitto, in quella lettera accusava Alessandra di essere stata una donna dal carattere violento, pazzesco…".

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