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L’Isola (dei famosi) che non c’è stata

La vittoria di Nino Formicola è il solo guizzo di un’edizione scarica di contenuti, povera di storie particolarmente interessanti e trainata da una polemica sulle canne che la produzione ha fatto di tutto per evitare, prima di capire che fosse inevitabile. Eppure, tra luci e ombre, è stata un successo di Canale 5: perché?
A cura di Andrea Parrella
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Credits: Frezza la Fata/Ipa
Credits: Frezza la Fata/Ipa

Forse ha vinto l'unica storia che questa Isola sia riuscita a produrre. O meglio, la sola incontaminata da iniezioni di entusiasmo posticcio o lacrime leggermente artefatte. La vittoria di Nino Formicola all'Isola dei Famos 2018 salva in zona cesarini un'edizione che faticheremo a ricordare, salvo che non si finisca a parlare della nostra posizione sul tema delle droghe leggere. Le emozioni dei naufraghi non sono messe in discussione, è indubbio che tra loro nascano legami ed entusiasmi inspiegabili all'esterno tanto quanto lo sono quelli di chi, da adolescente, parte per una stagione da animatore in un villaggio turistico e, una volta tornato, non riesce a spiegare agli amici la sua metamorfosi. Ma dopo tre mesi possiamo dirlo con maggiore cognizione di causa: quella appena terminata è stata, probabilmente, l'edizione dell'Isola dei Famosi meno interessante tra quelle fino ad ora andate in onda su Canale 5.

Le polemiche per il canna-gate

Un programma sorretto quasi interamente dalla sensazione che a trainarlo fossero polemiche esterne al programma, destinate a chiudersi col programma. Su tutti, naturalmente, quel canna-gate che è stato sfondo di tutta l'edizione. Un argomento che ha fatto emergere anche una certa incapacità di gestione da parte della produzione, inizialmente intenzionata ad eludere la questione, poi in palese ripiegamento su punto noto una volta resasi conto che l'intervento a gamba tesa di Striscia avesse reso la questione della marijuana un inevitabile focus da affrontare.

Il successo è merito di Mediaset

Per il resto, riesce difficile isolare aspetti narrativi meritevoli di interesse, storie capaci di distinguersi e andare oltre i confini della bolla di pubblico di fedelissimi che ha garantito il successo dell'Isola 2018. Un successo, avete capito bene, perché non a caso una delle domande che ha accompagnato questa edizione è come sia stato possibile che, a fronte di una annata scarica come questa, gli ascolti abbiano premiato lo show di Alessia Marcuzzi. La risposta, oltre alle consolidate tecniche per accrescere il dato di share, sta nei meriti indubbi di Mediaset. L'azienda ha creduto in questa rinascita del comparto reality, stimolando intreccio e supporto reciproco tra i vari programmi di punta di Canale 5. Se questo si somma all'intensa attività sui social, ne viene fuori un trend che ha permesso al rivitalizzato genere televisivo di abbracciare segmenti di pubblico non tradizionale e rafforzare una base sempre più consistente e numerosa. Non a caso stasera parte il Grande Fratello.

Cosa resterà dell'Isola 2018?

Una domanda, però, resta: numeri a parte, guardando ai quattro finalisti, cosa rimarrà di questa Isola? Eccezion fatta per la bella e inattesa "rivincita" di Formicola, ben poco. Amaurys Perez ha chiuso la partecipazione al suo quarto reality show (una specie di record) con tantissimi chili in meno e un eccesso di lacrime a tratti fastidioso; Bianca Atzei, aiutata dall'Isola a superare un drammatico momento sentimentale, non pare aver messo le basi per lo sviluppo di  filoni narrativi alternativi sul suo personaggio. Resta un punto interrogativo sull'indecifrabile spontaneità di Francesca Cipriani, che rende quasi impossibile intravedere il confine tra il personaggio e la persona.

Note liete, note stonate

Luci e ombre anche nel cast. Stefano De Martino ha qualcosa da dire in tv, questo sembra certo, ma dovrà essere fortunato nel trovare chi riesca a inquadrarlo in un ruolo capace di esaltarne la schiettezza, la battuta pronta, magari fuori dall'Isola (per precisione e capacità esplicative Alvin resta un modello di riferimento insuperato come inviato). Daniele Bossari dovrebbe fare scelte professionali leggermente diverse. La vittoria al GfVip lo ha rilanciato, ma le vie di un opinionista da reality sono due: o fai caciara, o sai come provocare e innescare reazioni nei concorrenti. Bossari non pare possedere nessuna di queste caratteristiche e la sua partecipazione all'Isola è stata dimenticabile. Restano le certezze di Alessia Marcuzzi (piaccia o no è indiscutibilmente una delle donne Mediaset) e Mara Venier, bravissima a soccorrere la conduttrice nei momenti di difficoltà. Ma è un equilbrio precario: se quest'ultima dovesse tornare a Domenica In dal prossimo anno, come molti sostengono, l'Isola dei Famosi avrebbe un serio problema da risolvere.

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