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L’incredibile storia di Vincenzo Balli, per due anni recluso in casa con un inganno

Per due anni l’imprenditore Vincenzo Balli e la sua famiglia sono stati reclusi in casa con un inganno, facendogli credere che fosse minacciato dalla mafia. Una storia raccontata da Giulio Golia delle Iene.
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Nella foto: Giulio Golia (LaPresse)
Nella foto: Giulio Golia (LaPresse)

La storia di Vincenzo Balli ha dell'incredibile se non fosse una vicenda drammatica dai risvolti inaspettati. La racconta Giulio Golia nella puntata di questa sera de Le Iene, in cui ripercorre la storia dell'imprenditore palermitano che per due anni, a causa di una truffa, è stato sequestrato assieme alla sua famiglia dall'ex socio in affari Mario Musotto. L'uomo ha raccontato, infatti, di come il suo ex compagno d'affari lo abbia convinto, col tempo, che fosse in pericolo di vita a causa delle minacce della mafia: nel 2004, infatti, l'uomo gli avrebbe confidato di essere finito nel mirino di Cosa Nostra, che in realtà stava minacciando lui ma anche il socio, convincendolo quindi di essere in pericolo di vita a causa della loro vicinanza.

Da quel momento la vita di Balli e della sua famiglia è stata un inferno totale. I due sarebbero entrati in un fantomatico programma di protezione che prevedeva un isolamento totale da affetti e non solo, a Balli sarebbe stato fatto credere che erano sottoposti a un programma di protezione strettissimo: ‘Eravamo dentro casa con tapparelle chiuse, ci era stato vietato ogni contatto con l'esterno, ci venivano anche dati orari per telefonate di tre minuti e se sforavano, sarebbe stata interrotta. C'erano anche gli spostamenti programmati della figlia a scuola e tutti erano sempre scortati con macchina a distanza'.

Per due anni, quindi, era stato creato un sistema di totale isolamento con tanto di scorta che però la famiglia non aveva mai visto di persona pur sentendoli come amici. Sono stati costretti a vivere relegati in rifugi di fortuna e estromessi dall'azienda, punto principale della situazione. Sarebbero stati costretti a vendere due case e vivere in stato di indigenza perdendo tutto, e i loro conti correnti svuotati.

Poi, un giorno, Vincenzo è tornato a casa e ha spiegato alla moglie che ‘Non c'è nessuna scorta, non c'è niente‘. A quel punto la Magistratura ha indagato e tre persone sono state condannate nei primi due gradi di giudizio, tra le altre cose, per Concorso in sequestro di persona, ma nonostante questo Musotto è a piede libero e alle Iene ha spiegato che è tutta una montatura nei suoi confronti.

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