L’autore della bestemmia di Capodanno: “Ne vado fiero, ma chiedo scusa”
Il caso è diventato di livello nazionale e da due giorni oramai non si parla d'altro, forse con un pizzico di esagerazione anche nella reazione della Rai, pronta a scusarsi per un errore umano con un'insolita solerzia: la bestemmia andata in onda in diretta, per errore, durante la trasmissione "L'anno che verrà" che accoglieva il nuovo anno è stata responsabile, di fatto, della sospensione di un dipendente di RaiCom, il quale oggi non ha potuto evitare di dire la sua, ammettendo di sentirsi una vittima di quanto sia accaduto: "È inspiegabile che sia finito sotto processo soltanto io. Sono rimasto schiacciato tra due responsabilità che non mi appartengono". Il conduttore della trasmissione Amadeus, svincolandosi da ogni responsabilità aveva detto la sua attribuendo ogni responsabilità proprio all'autore di quel Sms finito per sbaglio tra quelli trasmessi in sovrimpressione.
Ma chi sarà mai questa persona che ha inconsapevolmente generato un problema di rilevanza nazionale? Il quotidiano online Blogo è riuscito ad individuarlo, scoprendo si tratti di un ragazzo di Taranto, classe '94, che si chiama Vito Zingarelli. Studente, chitarrista e appassionato di pallavolo, aveva aggiornato la sua immagine del profilo Facebook con lo screen in cui mostrava proprio il messaggio incriminato inviato la notte dell'ultimo dell'anno. Ammette di andare fiero di quanto fatto, minimizzando la questione: "Premetto che quando ho mandato quel messaggio non credevo che la redazione fosse così poco attenta da pubblicare qualsiasi cosa mandassero. Fatta la premessa, era semplicemente una bravata da ultimo dell'anno. Da notare in più che con la scritta ‘da Taranto' intendevo precisare la provenienza, non volevo in alcun modo mandare un messaggio a nome della città… In ogni caso, anche se mi ha fatto piacere far fare due risate a più di qualcuno, vorrei mandare le mie più sincere scuse a tutti coloro cui quell'azione ha recato fastidio o offese". Eppure l'inconsapevole autore di un messaggio che ha addirittura smosso la Santa Sede, ci tiene a fare una precisazione che, in parte, è condivisibile:
Merda su merda per un messaggio, ci scandalizziamo per un messaggio e non facciamo caso alla guerra mondiale che c'è stata come sempre in mezzo alle strade e all'inferno che hanno subito i cani, come il mio, per colpa dei botti… Infatti il mio cane stesso è stato con me fino alle 12.45 giù in cantina e non sono uscito a festeggiare la mezzanotte per le stesse persone che stanno criticando il mio messaggio… Le stesse che invece di divertirsi per i ca*zi loro hanno causato rumori e scoppi paragonabili a bombe atomiche per le orecchie dei cani.