Kekko: “I Modà mi hanno preso per mano quando non credevo in me stesso”

La puntata odierna di Verissimo si è aperta con le note dei Modà. Kekko Silvestre è stato accolto da un video realizzato dai familiari. Ha mostrato il tatuaggio dedicato allo zio Luigi, a lui è dedicata la canzone "Padre Astratto".

"Vorrei farti vedere il foglio su cui ho scritto Padre Astratto, non ha neanche una correzione. Mi sono seduto a scriverla ed ho finito subito. Luigi è stato il mio secondo papà, ci ha creduto anche più del mio papà. Lui stampava le copertine per i cd, quindi lavorava per le case discografiche e gli dicevo ‘fai sentire le mie canzoni ai discografici'. Ma ancora io ero piccolo e quindi le canzoni non erano tanto belle, perciò lo zio prendeva tempo"

Il cantante ha voluto dare un consiglio a chi sta provando a vivere di musica:

"Non date mai soldi a nessuno, se vi chiedono soldi vuol dire che non è niente di buono"

Poi ha raccontato il momento in cui aveva deciso di lasciar perdere. Sua madre lo ha incoraggiato a fare un ultimo tentativo:

"Dopo diversi dischi in cui non succedeva niente, ho pensato di lasciare tutto. Volevo cercare un lavoro che mi permettesse di creare una mia famiglia e la musica non me lo permetteva. Poi mia madre si è ammalata e mi ha chiesto: "Ti prego, fai un altro disco" e io le ho risposto "lo faccio ma non perché ci credo, solo perché hai un tumore". Ho scritto Viva i Romantici e poi c'è stato tutto quello che è venuto dopo."

Gigi D'Alessio è voluto intervenire con un video in cui ha avuto bellissime parole per l'artista.

"Sei un ragazzo onesto, sincero, pulito. So che ora canterete negli stadi, stai sereno che andrà tutto bene, perché ti sei fatto il mazzo come me e te lo meriti. A noi nessuno ha regalato nulla. In bocca al lupo e continua a tifare Napoli. Ti voglio bene."

Kekko Silvestre, poi, ha parlato del rapporto speciale che lo lega agli altri membri della band, con cui ha affermato di non aver mai avuto discussioni serie.

"Non litighiamo mai, perché abbiamo imparato a convivere quando non c'era niente e quindi siamo riusciti a convivere quando c'era tutto. Devo molto a loro. Mi hanno preso per mano quando non credevo più in me stesso."