Karim sull’episodio dell’orecchio staccato: “Mi sono solo difeso. Non credo più alla vita”
Karim Capuano torna a parlare del fatto di cronaca che l'ha visto coinvolto: la lite in cui avrebbe strappato l'orecchio dell'amico con un morso. Intervistato da Barbara D'Urso si proclama innocente e parlando dell'uomo con il quale è avvenuta la lite dice:
"Non ha avuto nessun problema a parlare male di me. È andato subito al tg1 a parlare di questa situazione mentre ero dietro le sbarre. Quello aggredito sono stato io. Se lui riesce a dire qualcosa di pesante nei miei confronti, l'umanità è finita. Ero molto legato a lui, perché mi ha accompagnato quando papà è morto, grazie a lui ho raggiunto il feretro perché io non potevo guidare"
Poi precisa la sua posizione:
"Non è vero che gli ho staccato l'orecchio, mi sono solo difeso. Mi ha dato due pugni sulle tempie. Rifiutavo una sua richiesta con cui mi assillava da mesi e non dico cosa. Lo trattavo come un figlio, gli davo pranzo, cena, lo ripagavo in denaro. L'ho aiutato perché mi ha accompagnato da mio padre e ha fatto quel gesto. Ma stavolta la sua richiesta era esagerata, come si dice "dal dito si è preso il braccio". Mi chiedeva una cosa che io non potevo dargli. Eravamo in tre e la terza persona ha anche dichiarato ciò che ha visto e sentito."
Racconta, infine, come sono andate le cose:
"Lui ha fermato la macchina alla prima piazzola. Ho dato due pugni nel parabrezza tentando di dire "Basta, finiscila", mi ha dato due pugni segnandomi la faccia dalla fronte al mento e le foto lo dimostrano. Dopo mi sono seduto vicino a lui. Ho fatto chiamare io l'ambulanza e ho detto "visto dove siamo arrivati?". Intanto la terza persona stava male, forse per lo spavento, aveva gli occhi girati e chiedeva acqua e zucchero. Forse aveva mangiato poco e assumendo sostanze alcoliche le ha fatto questo effetto, non lo so."
Quando viene mandata in onda la versione del suo amico, Karim Capuano sorride con amarezza e afferma:
"Ci rido su, sono il nuovo Hannibal Lecter"
Poi aggiunge:
"Non credo più alla vita, in tre anni mi è successo di tutto. Sono senza parole. Ormai sono Tyson."
Poi rivolge le sue parole direttamente all'amico con cui è avvenuta la lite:
"Ti voglio bene, non dimentico i bei momenti passati insieme. Sarebbe stato più bello se tu fossi venuto da me. Ne avremmo parlato anziché mettere in mezzo i carabinieri e la tv, che è il mio lavoro. Volevi distruggermi. Ti ringrazio per essermi stato vicino durante il coma, non provo rancore nei tuoi confronti."