Juventus-Napoli non si doveva giocare
E' libero di farlo chi vuole vedere una pura coincidenza nel fatto che l'informazione di Raiuno abbia preferito le repliche de La prova del cuoco all'informazione sull'imperscrutabile fatto di Brindisi. Ha piena facoltà a pensarlo chi crede che sia casuale la gaffe registrata dal Tg1 per aver dato parola a Red Ronnie come primo testimone autorevole della vicenda sul terremoto. Non ci sono problemi se qualcuno penserà sia stato occasionale il ritardo con cui il Tg1 ha dato la notizia del sisma in Emilia rispetto agli accadimenti.
Ha tutte le giustificazioni chi voglia credere siano l'effetto di congiunture astrali le parole stonate di Lorenza Lei che annuncia, a fronte delle "coincidenze" di cui sopra, che “il servizio pubblico con senso di responsabilità dimostrerà di sapersi distinguere da altri operatori e avrà un suo compiuto segno distintivo editoriale, di linguaggio e di stile”. Nessun problema se qualcuno crede siano squisitamente d'occasione le parole dei telecronisti Rai prima della partita, del tipo che ai brutti fatti degli ultimi due giorni si risponde con lo sport. Hanno facoltà e ragione quelli che ritengono assolutamente occasionale il fatto che il pubblico abbia guardato una partita di calcio sulle reti Rai, sorbendosi le fandonie di un Fulvio Collovati sconclusionato: l'hanno fatto solo perché era l'unica emittente a mandare in onda la partita.
Non si biasimerà chi crederà una strana combinazione che allo stadio Olimpico, per la finale di Coppa Italia, l'uno vicino all'altro, ci fossero in mostra i bontemponi che amministrano lo sport e la politica (messi insieme non si distinguono perché provengono dallo stesso ambiente) e che le telecamere Rai gli abbiano dedicato, complessivamente, lo stesso numero di inquadrature fatte a Lavezzi e Del Piero messi assieme. Non verrà messo alla gogna chi perorerà la causa secondo la quale questa partita andasse giocata perché una pura coincidenza il susseguirsi di una inspiegabile bomba davanti ad una scuola di Brindisi che, per pura coincidenza porta un nome non troppo anonimo; evento che, guarda caso, precede di un giorno un terremoto in Emilia decisamente singolare per la zona in cui capita.
Però che non si biasimino nemmeno coloro che credono incapace, non casualmente ma strutturalmente, la redazione del Tg1; che ritengono ai limiti dell'offendibile Lorenza Lei, almeno per l'indifferenza con cui sceglie di dipingersi il viso. Si lasci libero chi ritiene che la partita di ieri sera sia stata una fiera irrispettosa e che non si accusi questo qualcuno di moralismo: la partita non va sospesa d'ufficio, a priori, va sospesa perché i morti comuni valgono quanto i morti calciatori. Non vengano additati di falso buonismo quelli che credono che non rinviare la gara abbia dimostrato vigliaccheria retroattiva, poiché si dovrà pensare il gesto di bloccare i campionati per la morte del calciatore Morosini sia stato esclusivamente precauzionale, una cosa che andava fatta perché obbligatoria, non perché si ritenesse giusto farla. Fosse stato un gesto onesto, si sarebbe adottato ieri lo stesso criterio, semplicemente perché lo spirito non era il più armonioso per un evento di quel tipo.
In sostanza, sono liberi coloro che, affetti da un accenno di RedRonnismo credono che in Italia, oggi giorno, nulla accada casualmente, che più fattori apparentemente occasionali, verificandosi in poche ore, annullino il proprio valore congiunturale, che insomma: non è una coincidenza che si verifichino delle coincidenze. Di certo, il cattivo costume di appellarsi al caso non si esaurirà fino a quando Jerry Calà, presentando il suo ultimo film, dirà: Operazione vacanze è un cinesalvagente. In un'Italia bombardata dalla sfiga almeno al cinema lasciateci ridere.