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Domenica In 2024/2025

Isabella Rossellini: “Adottare un bambino è visto come ripiego, ma è un’esperienza meravigliosa”

Ospite di Mara Venier a Domenica In la Rossellini ha raccontato la sua esperienza con l’adozione, nel 1993, dopo che aveva già avuto una figlia: “E’ molto romantico adottare, è visto come un ripiego. Poi quando arriva un bambino adottato è come arrivasse con la cicogna”. E aggiunge: “Mi arrabbio molto quando definiscono ‘adottato’ mio figlio”.
A cura di Andrea Parrella
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Isabella Rossellini si è raccontata a Mara Venier in occasione di un'intervista a Domenica In, nel corso della quale ha parlato di sé, dei suoi genitori, gli amori della sua vita la famiglia. Una famiglia che, a diversi livelli, è sempre stata allargata, come racconta la vicenda dei suoi genitori, Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, entrambi già genitori prima di sposarsi. E anche nel suo caso la Rossellini ha fatto una scelta importante, quella di adottare. Due figli, Elettra, nata nel 1983 dal modello Jon Wiedemann, e Roberto, adottato appunto nel 1993. Esperienza, quella dell'adozione, che ha raccontato con molto trasporto:

E' molto romantico adottare, è visto come un ripiego. Poi quando arriva un bambino adottato è come arrivasse con la cicogna, risvegliando i tuoi sogni di bambina. Si tratta di una cosa molto romantica, è un abbraccio molto grande che va oltre la tua famiglia.

Ha poi raccontato come abbia  maturato la decisione a inizio anni Novanta: "Non avevo un compagno, ma volevo un secondo figlio. Avevo anche pensato di andare in America per la fecondazione, ma mi sembrava egoistico decidere per due. Così è nata la decisione ed è arrivato Roberto".

La Rossellini ha poi aggiunto: "Mi dà molto fastidio quando parlano di Roberto come un bambino adottato, perché questa è una ferita per lui. In America questa cosa non avviene. In Italia ci sono tante controversie su adozioni, matrimoni gay, ci sono tante cose da digerire. Per me l'adozione è stata un'esperienza meravigliosa".

Tre gli amori nella sua vita: Martin Scorsese, Jon Wiedemann e David Lynch. Tutte storie che per lei hanno rappresentato molto, ma oggi la scelta è diversa:

Oggi sono single, perché diciamo che se mi innamorassi tantissimo, starei volentieri con qualcuno, ma l'idea di stare con qualcuno solo per la paura di stare sola non è un'idea che mi piace, anche perché ho molte persone vicino a me.

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