Il Super Club di Max Giusti ha bisogno di un conduttore
E' una costante scalata la carriera di Max Giusti. Per visibilità compie dei passi da gigante in maniera repentina, ottiene conduzioni su Rai Uno e sul secondo canale come piovesse e, come se non bastasse, ha formalmente sostituito Fiorello a Radio 2, provando una formula non troppo diversa rispetto a quello che fu Viva Radio2. Lavora come pochi ed ora che è partito questo Super Club (mercoledì, Rai Due, seconda serata) cominciamo a preoccuparci per la sua salute. Lo presenta in coppia con Luca Barbarossa, ma è poco definito il plot, visto che per la prima puntata si è piuttosto assistito ad un'adunata di amici per prendersi un po' di seguito (Neri Marcoré, Simone Cristicchi, Noemi).
Barbarossa si è dimostrato un po' impacciato: per quanto simpatico, la tv non sembra il suo habitat naturale, nemmeno per cantare, specie se si presenta da solo le canzoni che canta, il che rasenta lo stucchevole. In coppia con Giusti si sono proposti come due compagni d'avventura intenzionati a fare intrattenimento disimpegnato, tentando di rendere digeribile il rapporto alternato tra due blocchi, quello musicale di cui si occupa l'uno, quello comico spettante all'altro.
Il problema è sostanzialmente Max Giusti. Non gli si contesta una particolare incapacità, solo l'impossibilità di essere dovunque e con ruoli multipli. Per di più si ha motivo di credere che spenda troppe energie nella mansione in cui è meno capace, cioè la conduzione, togliendo tempo materiale a ciò che invece gli riesce meglio, ovvero fare il comico. Se si prova a riflettere si capisce, infatti, di come la televisione italiana abbia l'abitudine a servirsi di "personaggi jolly" fino a spremerli, esautorarli di qualsiasi energia, inserendoli in un circuito malsano nel quale non si può più rinunciare a nulla, ma al contempo non si perdonano passi falsi: un jolly, così come adattabile a tutto, non è perfetto in niente.
Max Giusti farebbe bene a decidere cosa voglia fare da grande. Alla sua popolarità crescente (è popolare perché è ovunque) corrisponde un calo delle sue performance comiche. E' ovvio, non ha tempo da dedicarvi. A Super club, ieri, dei tanti personaggi ce n'erano un paio niente male, degni dei fasti del Lotito a Quelli che il calcio (prossimo forse alla chiusura) ai tempi di Simona Ventura. Ma che smetta di fare il presentatore, per favore! Un mezzo presentatore – mezzo imitatore piace, a chiunque, meno della metà di quanto potrebbe. Ci sono un conduttore/cantante e un conduttore/comico che fanno un programma in tv. Se li sommiamo, quanti conduttori abbiamo? La risposta, per assurdo, non è necessariamente "uno". Super club lo dimostra, manca un presentatore.