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Il pericoloso sfruttamento delle bimbe per i reality di bellezza

il trashality ha una nuova faccia, quella delle piccole protagoniste dei concorsi di bellezza in tv. Sottoposte da madri ossessive a tutto pur di competere e di vincere, sono di fronte alla denigrazione della propria infanzia.
A cura di Laura Balbi
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il trashality ha una nuova faccia, quella delle piccole protagoniste dei concorsi di bellezza in tv. Sottoposte da madri ossessive a tutto pur di competere e di vincere, sono di fronte alla denigrazione della propria infanzia.

Febbre da reality, i più estremi, shockanti, a tratti definibili anche come lesivi della dignità umana, se solo i protagonisti non fossero d'accordo a una tale denigrazione della propria immagine. Dall'America arriva ogni sorta di provocazione possibile e immaginabile, dai matrimoni  trash con tanto di risse tra invitate, ai concorsi di bellezza per bambine. Proprio questo genere merita una considerazione a parte, con show come Little Miss America e Toddlers & Tiaras che spopolano in quando a dati d'ascolto. Entrambi i reality sono basati sulla trasformazione drammatica di bambine, età compresa tra 0 e 12 anni, in adulte, infiocchettate, pettinate e truccate a favor di passerella, pronte a scimmiottare su basi musicali prestabilite e ad essere spaventosamente competitive con le coetanee, per accaparrarsi la corona e il titolo di bimba più bella.

E' singolare osservare come il promo di Little Miss America, in onda anche in Italia su Real Time, colga il lato più negativo della serie: bimbe costrette da madri ossessive e perlopiù obese a indossare abiti pomposi, a smaltarsi le unghie come donne vissute, a soffrire con le ciglia finte ed il trucco marcato. Si raggiungono livelli raccapriccianti quando alle piccole viene applicato spray autoabbronzante, e si presentano sul palco macchiate di arancione, mentre alcune fanno addirittura la ceretta e la tinta ai capelli. Il promo di Little Miss America recita: "State per scoprire il lato oscuro delle favole".

La maggior parte delle volte le piccole non sono del tutto d'accordo a comportarsi come fenomeni da baraccone per far piacere alle proprie madri insoddisfatte. Piangono, strepitano, si ribellano e si rifiutano di allenarsi in vista del giorno del concorso. Le mamme più spendaccione assumono anche delle personal trainer per le bambine, che danno loro lezioni di portamento, di ballo e di presenza scenica. L'universo del gioco e della libera esplorazione di se viene incattivito e messo sotto pressione, per le piccole il giorno del concorso diventa uno enorme spauracchio con cui fare i conti.

Toddlers & Tiaras è ancora peggio. Una madre americana, Lindsay Jackson, potrebbe perdere la custodia di sua figlia Maddy di 4 anni perché l'ha spedita sul palco con parrucca, seno finto e sedere finto. Personalmente non riesco neanche ad immaginare come sia fatto un sedere finto, e per qualche assurdo motivo sia applicato, con metodi sicuramente barbari, a una bimba così piccola. Davanti a un oltraggio tale mi interrogo se a Lindsay Jackson non avrebbero dovuto vietare anche la procreazione, altro che custodia. Cosa penseranno queste figlie da reality quando saranno grandi, e quanto la loro personalità sarà smarrita dopo un'infanzia privata dei suoi stessi presupposti? Maddy è stata "sessualizzata" con seno e sedere, adesso che è ancora pura. Di spettacolarizzazione dell'essere umano si parla ormai fin troppo, con abomini che corrono sulle frequenze dei reality più disparati. Ma la bruttura delle bambine-donne non ha eguali. Lasciate all'infanzia il suo ruolo sacrosanto.

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