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Il mito di Art Attack torna in tv: Giovanni Mucciaccia conduce La porta segreta dal 29 febbraio

Un grande ritorno in tv quello di Giovanni Mucciaccia, il noto volto del programma per ragazzi che ha allevato almeno due generazioni, Art Attack, torna sul piccolo schermo con “La porta segreta”: un programma di divulgazione culturale, in onda a partire da sabato 29 febbraio, su Rai2. Il volto iconico della tv per i più piccoli racconta dell’esperienza di quegli anni e ricorda anche l’imitazione ideata da Fiorello divenuta un vero e proprio cult.
A cura di Ilaria Costabile
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È stato uno dei volti più noti della televisione per ragazzi, un personaggio iconico, che ha attraverso lo schermo della tv ha divulgato l'arte del saper fare, di giocare con la fantasia e creare della piccole opere da sfoggiare. Stiamo parlando di Giovanni Mucciaccia il padrone di casa di Art Attack, la storica trasmissione di Disney Channel, poi ceduta a Rai2 che adesso tornerà sul piccolo schermo per condurre un programma di divulgazione culturale dal titolo "La porta segreta", in onda a partire dal 29 febbraio alle ore 17.10, di nuovo sul secondo canale del Servizio Pubblico.

Di cosa parla La porta segreta

Il programma si ripropone di scovare le curiosità culturali attraverso un viaggio a ritroso nel tempo laddove necessario, o attraverso la contemporaneità, mettendo in risalto le caratteristiche di luoghi che al pubblico potrebbero essere completamente sconosciuti. Giovanni Mucciaccia verrà affiancato, in questa nuova veste, da esperti d'arte, scrittori, attori, e condurrà i suoi spettatori attraverso percorsi inediti per raccontare, servendosi dell'arte, dell'architettura di determinati periodi storici, la ricchezza del territorio affrontando un argomento diverso in ogni puntata. Ed è proprio lui a raccontarlo al quotidiano di Carlo Verdelli:

Sono contentissimo perché per me è il programma della maturazione, ho sempre sognato di fare programmi di divulgazione chiara e cristallina, in modo serio e rigoroso ma con la freschezza che gli altri mi riconoscono. L'idea nuova è che in ogni puntata attraverso tre città aprendo delle porte e da Roma mi ritrovo improvvisamente a Napoli. Queste città sono unite da un tema comune che è diverso per ogni puntata, in ogni passaggio da una porta all'altra aggiungo un tassello raccontando in prima persona una storia oppure intervistando qualcuno

Gli anni di Art Attack

In questa lunga e godibile intervista ha raccontato, inoltre, i suoi anni da conduttore di Art Attack che l'hanno reso famoso in tv. Un periodo particolarmente florido in cui il programma è stato seguito da un pubblico affezionato che riconosceva nel ragazzo con la felpa rossa, un amico a distanza con cui giocare e divertirsi ad imparare cose nuove con gli immancabili oggetti del mestiere come le forbici dalla punta arrotondata, o la colla vinilica: "Ho iniziato nel 1998 e ho condotto undici edizioni di Art Attack. Il primo blocco è terminato nel 2005, ma la Rai lo ha replicato fino al 2010 quando è partita la nuova stagione. Erano passati cinque anni, il programma ha avuto un restyling, sono cambiati tutti i conduttori nel mondo e l'unico rimasto sono stato io". 

L'imitazione di Fiorello

Sebbene il successo del programma per ragazzi bastasse già a riconoscergli una certa fama, il nome di Giovanni Mucciaccia è stato lanciato ancor di più dopo l'imitazione che ne fece Fiorello, nei primi Anni Duemila. Il mattatore siciliano, infatti, fece sue alcune delle frasi che solitamente ripeteva nel corso della trasmissione per interagire con i bambini, come l'ormai iconica: "Fatto?". Ovviamente, l'ironia derivava dall'iperbole insita nelle richieste dello showman, cose impossibili che andavano in contrasto con la facilità dell'esclamazione, come racconta lo stesso Mucciaccia:

Io ogni tanto lo dicevo durante il programma, ma ‘fatto?' è un tempo comico, un'idea di Fiorello che trasformato Art Attack in una parodia dell'impossibile, come quando dice: ‘prendete un palo alto 30 metri e portatelo sullo stretto di Messina. Fatto?', è quello che fa ridere. Io spiegavo come fare le cose e le tiravo fuori già pronte da sotto il bancone, quindi dicevo: fatto? Fiorello ha esasperato questa cosa portandola al massimo, ma è stato molto carino, mi ha chiamato per dirmi che aveva fatto la mia imitazione in radio. Poi mi ha invitato in radio, sono andato, ma l'imitazione funzionava e dalla radio l'hanno poi portata in tv. Quindi non è solo il fatto che Fiorello mi abbia imitato, la grandissima fortuna è stata anche che la mia imitazione sia stata una di quelle che ha funzionato di più e che ricordano in molti.

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