Il libro di Lapo “pieno di figure” a Che Tempo Che Fa (VIDEO)
Un libro colorato e pieno di figure. Ecco cosa è in realtà Le regole del mio stile di Lapo Elkann, presentato e recensito ieri sera da Fabio Fazio a Che tempo che fa che, proprio ad onor del vero, esordisce con "è un libro, ma è più un gioco". Lapo incassa e riparte: "Non ha presunzioni di insegnare nulla a nessuno". Nessuna menzione agli scandali ormai passati, alle problematiche legali in Uruguay, per aver subito un furto di gioielli e beni non dichiarati, piuttosto una ripulita all'immagine, quella si, per presentare questo libro. Ma quali regole e quale stile, gli chiede Fazio, lui si fa trovare pronto e disorienta lo stesso conduttore che si arrende: "Mi aspettavo una risposta più semplice". Interessante il siparietto delle pagine del libro (che vanno al contrario), con Fazio che non riesce a trovare la pagina 138, come è interessante la voglia di rinascita ancora fresca in Lapo. Cerca di attenersi sempre alle domande, quando si entra in aspetti esterni mette sempre le mani avanti ("Sono qui per parlare principalmente del libro") e anche quando gli si chiede di Nonno Gianni lui fa
Con tutto il rispetto per nonno, ma vorrei parlare del libro.
Poi però un po' si lascia andare:
Era una persona che ha portato il meglio dell'Italia nel mondo, ha portato il bello dell'Italia nel mondo e ha protetto costantemente e continuamente ciò che l'Italia aveva e poteva avere.
Un'intervista che, sia sul piano culturale, sia su quello del costume, è parsa sinceramente di poca consistenza e da Fazio ci si aspetta di più in questi termini perché un contenuto del genere cade troppo nella mera sponsorizzazione. Ma l'importante è che Lapo abbia sconfitto "i suoi demoni", come ama chiamarli. In una recente intervista per Repubblica, ha raccontato di aver lavorato molto su se stesso, riconoscendo la sua natura di uomo fragile ma socievole, talvolta solitario. In amore è ripartito con l'imprenditrice azera Goga Ashkenazi, c'era anche lei nella villa in Uruguay, dove sono stati rubati beni per 3,5 milioni di euro (non dichiarati). Le regole del "suo" stile.
